Vaccini scuola, si riparte, anche per quei 335 mila che ancora sono in attesa delle prima dose, di fatto 1 su 4. Lo comunica il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, in audizione alla Camera, in occasione del question time sui temi del rientro in classe in sicurezza a settembre. Una notizia, quella dello sblocco della campagna vaccinale docenti e Ata, rispetto alla quale non tardano i commenti dei sottosegretari all’Istruzione Barbara Floridia e Rossano Sasso.
Barbara Floridia
Una “buona notizia per il mondo della scuola. Alla luce del positivo andamento della campagna vaccinale in favore dei cittadini appartenenti alle categorie protette, riprende parallelamente la somministrazione nei confronti del personale scolastico, docente e non docente, non ancora sottoposto alla prima dose. Si proceda rapidi per completare le vaccinazioni al più presto e mettere in sicurezza chi vive la scuola, grazie al lavoro capillare fra il Ministero dell’Istruzione e gli Uffici Scolastici Regionali, autorizzati ad accordi diretti con le Asr/Asl territoriali”. Così il sottosegretario all’istruzione Barbara Floridia (M5S).
Rossano Sasso
Grande soddisfazione anche da parte di Rossano Sasso (Lega), che commenta: “Non c’è dubbio che il Governo di unità nazionale presieduto da Mario Draghi abbia impresso una netta accelerazione su diversi fronti, a cominciare proprio da quello vaccinale. Il completamento dell’immunizzazione di chi opera all’interno dei nostri istituti è fondamentale anche per la sicurezza degli studenti e per la regolare ripresa dell’anno scolastico a settembre. Il tutto accompagnato, non ci stancheremo di dirlo, dalla validazione dei test salivari per un monitoraggio più capillare e un tracciamento più tempestivo”.
E cita il caso dell’insegnante di Bari: “Proprio in queste ore ho potuto leggere l’accorato appello di un’insegnante della provincia di Bari costretta a rivolgersi direttamente al presidente regionale Emiliano affinché venga rispettato il suo sacrosanto diritto ad essere vaccinata. Parliamo di una donna con una gravissima patologia degenerativa, che avrebbe dovuto già da tempo ricevere almeno la prima dose del siero e che si è vista puntualmente scavalcare da altre persone”.