L’Italia come gli Stati Uniti, o meglio, questo è l’auspicio. Lì le somministrazioni alla fascia di giovani 12-15 anni inizieranno domani dopo aver avuto il via libera da Fda. Da noi bisognerà attendere il parere prima dell’Ema (Agenzia Europea del Farmaco) e poi dell’Aifa (quella italiana).
L’obiettivo è quello di sfruttare i mesi estivi per poter partire in sicurezza a settembre col nuovo anno scolastico. Se si riuscisse a dare il via alle vaccinazioni degli studenti il 1° luglio, seppur con le difficoltà dell’estate, si potrebbe arrivare a settembre a buon punto. L’Ema dovrebbe pronunciarsi a giugno sull’utilizzo di Pfizer sui più giovani, negli Stati Uniti Fda sta invece valutando l’utilizzo anche sugli under 12.
Sul richiamo c’è invece difformità di vedute tra ministero della salute e Pfizer che consiglia di rispettare i 21 giorni per il richiamo anziché i 42 indicati dagli studi clinici.
Su AstraZeneca invece, come abbiamo scritto su un altro articolo, regna la confusione. Serviranno nuovi confronti con le Regioni per capire cosa fare con le dosi rimaste a disposizione. Al momento non ci sono divieti sulle fasce d’età, ma solo indicazioni e suggerimenti, specie per gli over 50, ma c’è sempre una fetta di popolazione che continua a temere e rifiutare il vaccino anglo-svedese.
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