Il sindacato tutela i lavoratori, il loro stipendio, le loro condizioni di lavoro e di salute. Al punto che ora, con la pandemia da Covid in sensibile calo ma tutt’altro che vinta, in vista dell’avvio del prossimo anno scolastico qualche “sigla” arriva a chiedere la vaccinazione obbligatoria per tutti i docenti. Come DirigentiScuola, che l’8 luglio, alle 11, terrà un sit in sotto al ministero dell’Istruzione per ottenere un incontro dal ministro Patrizio Bianchi su ripartenza a settembre e nuovi incarichi.
“Proporrei l’obbligatorietà per quegli insegnanti che non si sono ancora immunizzati, come per i medici”, ha detto Attilio Fratta, il presidente nazionale del sindacato dei presidi, secondo cui “Basta Dad o sarà disobbedienza civile”.
“Se una persona costituisce un pericolo sociale – ha detto ancora Fratta – deve essere allontanata. Stesso discorso vale per gli studenti: i vaccini salvano le vite, di tutti. Quindi bene all’immunizzazione per la fascia che va dai 12 ai 16 anni”.
“La socialità – ha continuato Fratta – è alla base dell’istruzione: il Covid ha già costretto i nostri ragazzi al distanziamento sociale per troppo tempo, l’anno scolastico deve iniziare in presenza e in sicurezza”.
“Chiediamo la risoluzione immediata dei nodi più critici legati alla mobilità e all’affidamento dei nuovi incarichi, rendendo disponibili le 370 sedi illegittimamente sottratte – ha spiegato Fratta presentando il sit in dell’8 luglio – Ricordiamo, poi, che il nostro contratto è scaduto il 31 dicembre 2018: da oltre due anni, dunque, aspettiamo l’allineamento retributivo e il mantenimento degli altri impegni già assunti dal governo. Abbiamo tentato in tutti i modi di evitare lo scontro, ritenendo che fosse anche interesse dell’amministrazione”.
“Se il Ministero non attiverà urgentemente il promesso tavolo della Dirigenza e non onorerà gli impegni presi”, il sindacato dei presidi è pronto a far scattare, “con il nuovo anno scolastico, un sit-in con sciopero della fame e della sete a oltranza fino ad arrivare alla proclamazione della disobbedienza civile”.
La vaccinazione aprirebbe le porte della scuola in presenza. Addirittura, per Guido Rasi, consulente del commissario per l’emergenza Covid e ex direttore dell’Agenzia Europea dei medicinali, “se gli insegnanti a settembre saranno tutti vaccinati e verranno fatti passi avanti in termini logistici, si potrà pensare alla scuola senza mascherina. Però va tenuta sempre a portata di mano”.
Intanto, il Commissario all’emergenza Covid Francesco Figliuolo pensa a delle corsie preferenziali per i docenti, da allestire negli hub vaccinali: Figliuolo l’ha chiesto già alle Regioni, aprendo in questo modo il fronte della scuola nella campagna per immunizzare gli italiani.
Con una lettera ai governatori, il generale ha chiesto a chiare lettere di incentivare alla vaccinazione gli oltre 215 mila docenti e componenti del personale scolastico (più quello universitario) che non hanno ancora ricevuto neppure una dose. Settembre con la riapertura non è così lontano e il rischio è di farsi trovare impreparati a fronte dell’incognita varianti.
Se in Italia gli immunizzati totali sono oltre il 40% degli over 12 – più di 21,7 milioni di persone – e le dosi somministrate oltre 55 milioni, Figliuolo ha sottolineato che l’85% del personale scolastico ha avuto la prima dose, con un incremento dello 0,5% rispetto a due settimane fa.
Per rendere però “più omogenee” le percentuali nelle singole regioni, considerando che diverse “rimangono ben al di sotto dell’80% di prime somministrazioni”, il Commissario vorrebbe “attuare in maniera ancor più proattivo il metodo di raggiungimento attivo del personale che non ha ancora aderito alla campagna vaccinale, coinvolgendo anche i medici Competenti per sensibilizzare la comunità scolastica in maniera ancor più capillare”.
Secondo altre fonti, ci sono Regioni che superano il 90% e almeno 5 invece sotto il 60%. Tra quelle sotto l’80% – sono 8-9, ha detto ieri il generale – c’è la Sicilia, il cui presidente Nello Musumeci afferma “abbiamo il 79% di popolazione scolastica fra docenti e discenti che ha già ricevuto almeno la prima dose”.
Secondo l’assessorato alla Sanità della Sardegna invece, il 78,9% del personale scolastico è stato vaccinato.
“In Italia, per quello che mi riguarda, non esiste alcun obbligo vaccinale, compresi gli studenti – ha però tenuto a dire il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso -. Per i minori di 12 anni non esiste alcun vaccino che sia certo. Comunque auspichiamo che i lavoratori della scuola, quel 15% che ancora non l’ha fatto, si possa vaccinare per evitare proprio le chiusure”.
Per i minori di 12 anni, anzi per i bambini sotto i 6 anni, arriva un emendamento al decreto sostegni bis approvato in Commissione Bilancio alla Camera che esclude l’obbligo di sottoporsi al tampone per motivi di viaggio
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