Ha ripreso non proprio ritmo spedito la campagna vaccinale AstraZeneca. Soprattutto tra i lavoratori della scuola, che dopo i casi da accertare di trombosi dei giorni scorsi e il blocco temporaneo, in una percentuale media che va tra il 10% e il 20%, con picchi di oltre il 30%, continuano a rinunciare a farsi somministrare la dose anti-Covid. Dopo il via libera dell’Ema e quindi dell’Aifa, sono giunte dalla Sardegna, attraverso l’Azienda sanitaria unica, le prime notizie di rinuncia alla vaccinazione in percentuale non trascurabile (attorno al 20%) da parte di docenti e personale Ata. Nel corso del week end si sono aggiunte altre località, che hanno confermato lo scetticismo che serpeggia tra la categoria.
Come a Napoli, dove la stazione marittima l’Asl Napoli 1 ha convocato 421 cittadini del settore scolastico: solo che se ne sono presentati 272, il 64,61%.
Meglio l’affluenza nel pomeriggio, quando erano convocati poliziotti e vigili del fuoco: su 264 convocati, si sono presentati in 202 il 76,52%.
Alla Mostra d’Oltremare, invece, boom di “fragili”, partiti oggi: gli 800 convocati per la prima dose Pfizer si sono presentati tutti. Si conferma, quindi, anche in terra campana lo scetticismo per AstraZeneca soprattutto tra docenti e amministrativi di scuola e università.
Va un po’ meglio in Toscana, dove la scorsa settimana si erano comunque contate oltre 4 mila rinunce.
“Abbiamo visto che la percentuale di rifiuti delle prenotazioni è limitata, si va poco oltre il 10%”, ha detto il presidente della Regione, Eugenio Giani, in una conferenza stampa.
Il fatto che una percentuale superiore al 10% di persone già prenotate non si sono presentate alla somministrazione, ha sottolineato Giani, “dimostra che ancora c’è diffidenza: vediamo su superarla tutti insieme e di dare un segnala in questa direzione. Invito tutti a riprendere fiducia”.
Il governatore della Toscana ha quindi detto che valuterà “nelle prossime ore se fare” pure lui “un gesto come ha fatto il presidente del Consiglio, con il generale Figliuolo di andarsi a vaccinare con Astrazeneca per dimostrare ai cittadini la massima fiducia che abbiamo noi e quindi che deve avere anche la popolazione”.
Il gesto è stato apprezzato anche a livello politico. “La scelta del generale Figliuolo e del capo della Protezione Civile Curcio di vaccinarsi con AstraZeneca non è stato solo un gesto simbolico, ma un segnale fortissimo per l’accelerazione del piano vaccinale che dovrebbe spazzare via i dubbi e le rinunce che stanno frenando la somministrazione in alcune regioni”, ha fatto sapere la presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini.
Per comprendere lo stato di incertezza di tanti cittadini è indicativo quanto è avvenuto anche nei punti vaccinazione dell’Area vasta 5 di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto.
“Le fiale di Pfizer a nostra disposizione sono solo per le seconde dosi, non ne abbiamo per le nuove somministrazioni per le quali al momento è esclusivamente destinato AstraZeneca – ha detto all’Ansa Maria Rosa La Rocca, dirigente infermieristica dell’Area vasta 5 -, abbiamo richiamato coloro che hanno saltato la vaccinazione per il ritiro precauzionale di AstraZeneca e quindi chi sta venendo, previa nostra comunicazione telefonica, sa che potrà avere solo questo vaccino, a meno che non ci siano contro indicazioni che ne impediscono l’utilizzo”.
La dirigente ha quindi riferito che tra coloro che arrivano “alcuni sono convinti, altri vengono nella speranza che gli si dica che hanno controindicazioni per poi avere più in là un altro tipo di vaccino“. “Qualcuno va via, ma certamente non si tratta di numeri considerevoli come la scorsa settimana”, ha concluso La Rocca lasciando quindi un po’ di speranza alle istituzioni e ai virologi che tanto insistono sull’importanza di praticare la vaccinazione il più possibile su larga scala.
Sulle vaccinazioni del personale scolastico, ricordiamo che La Tecnica della Scuola ha dato spazio a testimonianze di lavoratori che si sono fatti inoculare il vaccino, con esiti diversi: c’è chi, come testimonia l’audio inviato alla nostra testata giornalistica, ha detto di aver subito degli effetti collaterali post-vaccino piuttosto severi, altri che hanno confermato i forti disturbi, mentre c’è anche chi non ha ravvisato alcun fastidio o in modo solo marginale e più che tollerabile.
La nostra testata giornalistica ha anche intervistato sul tema Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di Genetica molecolare del CNR di Pavia e docente di Biologia molecolare all’Università degli Studi di Pavia, che ha rilasciato dichiarazioni di estrema tranquillità rispetto a chi si è sottoposto alle vaccinazioni: per loro si prevedono effetti collaterali minimi e sopportabili, rischi vicini allo zero e vantaggi altissimi.
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