Attualità

Vaccino AstraZeneca, primi rifiuti. Pregliasco: comunicazione cacofonica

Mentre il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi annuncia la ripresa della campagna vaccinale scuola, dopo lo stop voluto dal Presidente Draghi nell’ottica di dare priorità ai più anziani e fragili, il virologo Fabrizio Pregliasco, docente dell’università Statale di Milano, riferisce dell’episodio di un paziente che, terrorizzato dal vaccino AstraZeneca, preferisce rinunciare alla dose tanto attesa (che sperava essere Pfizer) piuttosto che sottoporsi ad AstraZeneca.

“Quel paziente aveva la paura negli occhi – racconta Fabrizio Pregliasco – quando ha saputo che avrebbe ricevuto il vaccino di AstraZeneca ha confessato le sue preoccupazioni, era veramente spaventato. E nonostante le ampie rassicurazioni ricevute in un lungo colloquio, alla fine ha detto no”.

E aggiunge: “E’ drammatico constatare il male che può fare una comunicazione cacofonica e scoordinata“, sottolinea il medico dopo una mattinata da vaccinatore nell’hub milanese di Novegro.

Continua il medico: “Ha detto di avere avuto situazioni in famiglia che lo avevano angosciato, ha parlato di effetti collaterali pesanti e ha confessato che si aspettava il vaccino di Pfizer. Ho constatato con drammaticità come una persona che si era già seduta sulla sedia, pronta a essere vaccinata, nonostante una lunga disquisizione abbia preferito allontanarsi. E’ rimasto per un po’ nella sala di attesa, perché ovviamente gli abbiamo detto di pensarci, non è che siamo qui a vendere pentole”, precisa il virologo. “Ma alla fine ha deciso di rinunciare al suo vaccino”, ha preferito essere messo in coda.

Vaccini scuola

Una problematica che si porrà anche in questi giorni per tutto il personale della scuola che dovrà tornare a vaccinarsi (con la seconda dose), a dispetto delle preoccupazioni per i continui cambi di rotta della campagna vaccinale e per gli allarmi in tema di vaccino anglo-svedese.

Intanto il Commissario per l’emergenza Figliuolo ipotizza di somministrare AstraZeneca anche agli over 50, un motivo in più perché il mondo della scuola si senta destabilizzato da indicazioni di volta in volta diverse e contraddittorie.

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