Il vaccino anti-Covid d’ora in poi potrà essere somministrato anche ai non residenti: da poche ore, infatti, è caduto il vincolo territoriale che per settimane ha escluso decine di migliaia di docenti e Ata con vibranti proteste da parte di sindacati e associazioni di categoria. Il via libera è arrivato con un’ordinanza del commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo che consentirà a tutti i lavoratori di accedere alla vaccinazione ovunque abbiano il domicilio per motivi di lavoro, assistenza familiare o per altre motivazioni. La disposizione va incontro a decine di migliaia di lavoratori, tra insegnanti, dirigenti scolastici e personale Ata, non obbligandoli a recarsi nella propria Regione per vaccinarsi con le dosi AstraZeneca.
Vittoria del M5S
Secondo Margherita Del Sesto, deputata del Movimento 5 Stelle in commissione Cultura, si risolve “positivamente un problema non da poco, che ha creato caos nelle diverse politiche regionali e messo in difficoltà soprattutto il personale scolastico e universitario, categoria che accede in via prioritaria alla campagna di vaccinazione”.
“Siamo soddisfatti: prima si vaccineranno questi lavoratori, prima potremo contare su un ulteriore elemento di sicurezza nelle nostre scuole”, ha detto la grillina.
“Diverso tempo fa – ha concluso Del Sesto – avevo sollecitato il Governo a intervenire in questo senso con un’interrogazione parlamentare. E il Movimento 5 Stelle, con la sottosegretaria Floridia, ha continuato a chiedere una soluzione che finalmente è arrivata”.
“Un limbo ingiustificabile”
“In questi mesi – ha commentato Rossano Sasso, sottosegretario del ministero dell’Istruzione – si era assistito al paradosso” che i lavoratori della scuola sono “rimasti in una sorta di limbo ingiustificabile. Una battaglia per un diritto sacrosanto che, come Lega, avevamo avviato in Parlamento e abbiamo portato a compimento una volta arrivati al Governo”.
“Mi ero personalmente sgolato dai banchi di Montecitorio per denunciare uno stato di cose insostenibile, ma il secondo Esecutivo presieduto da Giuseppe Conte non si era dimostrato abbastanza sensibile per risolvere la situazione. Adesso, nei fatti, quel cambio di passo che auspicavamo e che ci ha convinti a entrare in un Governo di unità nazionale sta prendendo forma giorno dopo giorno”.
Gli esclusi che permangono
Mentre si è raggiunta quota un milione di dosi inoculate al personale scolastico, rimangono comunque escluse dalla vaccinazione anti-Covid alcune categorie, come i soggetti “fragili”, ad iniziare dai lavoratori malati oncologici, ma anche migliaia di tirocinanti su sostegno.
Per una parte di docenti e lavoratori della scuola il vaccino, quindi, continuano ad essere tagliati fuori.
Ricordiamo, infine, che ultimamente è stato deciso di concedere ai lavoratori il permesso pagato al 100%, senza più obblighi di recupero, del giorno di somministrazione del vaccino. Rimane invece in vita la “tassa” sui giorni di malattia, tra i 7 e i 10 euro, per chi dovesse accusare degli effetti collaterali e rimanere a casa uno o più giorni dopo l’inoculazione della dose AstraZeneca.