Cosa dobbiamo aspettarci dopo il via libera dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, per la somministrazione del vaccino Pfizer alla fascia d’età 5-11 anni per combattere il Covid? Al momento, l’unica cosa certa è che le vaccinazioni ai bambini non si realizzeranno sul breve periodo. Probabilmente, non prima del nuovo anno. Dando per scontato il sì anche dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, convocata dall’1 al 3 dicembre, molto dipenderà dalla risposta delle famiglie: il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro e il coordinatore del Cts Franco Locatelli hanno spiegato che hanno raccomandato proprio ai genitori di provvedere non appena possibile a mettere in sicurezza i propri nuclei familiari con il vaccino anche per i figli più piccoli. Ci si limiterà a quello, senza alcun obbligo di vaccino e di Green Pass per under 12.
Secondo Silvio Garattini, fondatore e presidente dell’Istituto Mario Negri, ha detto al Fatto Quotidiano che “sarà molto importante vaccinare anche i bambini. Per loro il danno del Covid è modesto ma possono infettare gli adulti non protetti, perché il vaccino protegge solo al 90%, e quelli che non si sono voluti vaccinare. D’altra parte questi ultimi possono infettare i bambini. Se gli adulti fossero tutti vaccinati ci sarebbe meno fretta di vaccinare i bambini”.
Il farmacologo di fama internazionale, intervistato sul trial del vaccino Pfizer, condotto su tremila bambini fra i 5 e gli 11 anni e approvato dalla Fda statunitense e dall’agenzia europea Ema, ha detto che “i dati a disposizione sono relativamente pochi. Forse la via migliore è aspettare di vedere cosa succede nei Paesi in cui si stanno vaccinando i bambini, Israele ma anche gli Stati Uniti. Il governo ha già detto che non si inizierà prima di Natale”.
In ogni caso, a suo avviso “porre l’attenzione sui bambini al di sotto dei 12 anni è un modo per dimenticare tutti gli altri problemi. È il gioco anche dei mass media, che puntano sempre su qualcosa di nuovo. Le priorità sono altre”.
Quali sono le priorità? “Il problema di coloro che hanno più di 50 anni, o comunque sono sopra i 12 anni, e non sono vaccinati – conclude Garattini -. E quello della vaccinazione di tutto il mondo, la vera cosa da fare che i governi non hanno il coraggio di fare”.
Più preoccupato di Garattini si è detto Carlo Federico Perno, responsabile di microbiologia e diagnostica di immunologia dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, ritorna sul via libera dell’Ema al vaccino per la fascia 5-11 anni.
“È falso che i bambini facciano una malattia benigna se colpiti da Sars-CoV-2, negli Usa ci sono migliaia di casi di ricoveri, molti anche in terapia intensiva e anche diversi decessi. Quindi la vaccinazione dei bambini va fatta per proteggerli e poi per aumentare, in funzione di prevenzione, l’immunizzazione di massa in Italia”, ha detto il medico all’Adnkronos Salute.
“In questo momento – aggiunge Perno – il virus sta dedicando particolare attenzione ai bambini questo, perché siamo quasi arrivati al 90% degli italiani vaccinati e quindi da quel lato il virus trova ostacoli, mentre oggi non li trova negli under 12”.
“Questo crea degli spazi di libertà per il Covid che circola nei nidi o nelle scuole elementari. Dobbiamo fermare questa circolazione con le vaccinazioni dei 5-11enni” proprio con le vaccinazioni.
Anche l’immunologa Antonella Viola, direttrice scientifica dell’Istituto di ricerca pediatrica di Padova, intervistata dalla Repubblica, ha dato importanza alla vaccinazione dei più piccoli.
Sull’argomento, si è espresso anche Giorgio Palù, presidente dell’Aifa, che ha detto di avere intenzione di far vaccinare “i nipotini” e anticipando, forse ottimisticamente, che “le dosi arriveranno forse a metà dicembre”.
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