L’ultima variante del Covid-19, Omicron 5, si sta diffondendo esponenzialmente. Lo dicono gli ultimi dati pubblicati su La Repubblica: secondo la cabina di regia dell’Istituto superiore di sanità e del ministero dopo molte settimane l’Rt è tornato al di sopra della soglia epidemica di 1.
L’immunologa Antonella Viola crede che il modo attraverso cui è possibile arginare, per quanto possibile, la diffusione del virus è l’espansione ad altre fasce d’età dell’accesso alla quarta dose, finora riservata solo agli anziani da 80 anni in su. “Con il dilagare della variante Omicron BA.5 rischiamo di trovarci impreparati”, afferma in un post su Facebook.
La dottoressa lamenta il ritardo con cui, a suo avviso, il sistema sanitario italiano sta reagendo di fronte ad una situazione che non sembra affatto rosea, soprattutto facendo il paragone con ciò che stanno attuando altri paesi del mondo. “In USA il secondo richiamo è autorizzato per gli over 50; in Francia per gli over 60. Da noi bisogna avere più di 80 anni, lasciando così fuori molte persone a rischio di malattia con severità medio-alta. Se vogliamo evitare di far crescere ricoveri e decessi – aggiunge – bisogna allargare la fascia di popolazione autorizzata alla quarta dose. I dati ormai sono solidi e dimostrano senza dubbi che negli over 60 la quarta dose è efficace nel prevenire malattia severa. Ma bisogna agire adesso..”.
Conseguenze per la scuola
Questa decisione potrebbe avere importanti conseguenze per il mondo della scuola. Secondo i dati dell’Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione europea, in Italia il 17% dei docenti in servizio a scuola ha più di 60 anni. Allargare la fascia d’età della quarta dose significherebbe allargarla anche a questa fetta di persone, che non è per niente ridotta, parliamo di oltre 100mila persone. Resta da vedere se questa apertura avrà luogo, se ciò avverrà entro il ritorno a scuola previsto per settembre, se si tramuterà presto in obbligo e se verrà addirittura adottato nuovamente il green pass per il personale della scuola.
Bisogna ricordare che fino al 15 giugno 2022 lo svolgimento delle attività didattiche a contatto con gli alunni è stato consentito solo al personale docente ed educativo non inadempiente con l’obbligo vaccinale, quindi in possesso di green pass rafforzato, nonché ai soggetti esentati dalla vaccinazione.