In 335 mila, tra insegnanti e personale Ata, sono rimasti scoperti dal vaccino, dal momento che il Governo Draghi ha dato lo stop a vantaggio delle categorie fragili e anziane.
La vaccinazione del mondo della scuola è ferma (o quasi) a 1.144.299 prime dosi, secondo il portale del ministero della Salute aggiornato al 23 aprile. I 335 mila in attesa sono in cerca di risposte, quanto meno gradirebbero che venisse calendarizzato il proprio turno. Il punto, lo ricordiamo, se mai ce ne fosse bisogno, è che i docenti rappresentano una categoria esposta, poiché lavorano in classi da 30 mq con 22, 25, 30 alunni in presenza. Ecco perché a inizio campagna vaccinale si era scelto di dare loro la priorità. Era stato Domenico Arcuri, l’allora Commissario staordinario per l’emergenza ad affermare: “I docenti sono una categoria strategica che dovrà essere sottoposta a vaccino quanto prima. Non è una categoria esposta come i medici e gli operatori delle residenze per anziani ma è comunque una categoria esposta.”
I lettori della Tecnica della Scuola continuano a sottoporci le loro preoccupazioni a riguardo. Una lettrice afferma: “Lunedì ci sarà il grande ritorno in classe, anche se noi alla scuola media, non abbiamo mai smesso. Nella mia scuola alcuni insegnanti hanno ricevuto la prima dose e altri non hanno nulla pur avendo aderito. Possibile che i sindacati non dicano nulla? Intanto iniziano i primi casi Covid; e molte aziende stanno raccogliendo le adesioni per iniziare le vaccinazioni al loro interno.” E conclude: “Meglio vaccinare le aziende in smart working che i docenti a scuola con 21 alunni?“
Anche Cristina Costarelli, vice presidente Anp Lazio, in occasione della diretta di Tecnica della Scuola Live, è intervenuta sul tema dei vaccini, commentando lo stop della campagna vaccinale scuola voluto dal Governo Draghi e comunicato in conferenza stampa.
“Lo stop delle vaccinazioni è stato un errore – afferma la Costarelli – uno stop adesso e una ripresa tra un mese non avrebbe neanche significato, dato che la scuola si fermerà tra un mese. Per non parlare del fatto che è passato anche un messaggio dispregiativo nei confronti della scuola. Consideriamo l’esposizione dei docenti dei nidi, dell’infanzia, persone che sono veramente esposte: anche per questo aveva veramente senso andare a fondo nella campagna vaccinale del personale scolastico”.
Insomma, lo stop della campagna vaccinale avrebbe fatto passare il concetto che i docenti, in qualche modo, abbiano approfittato di un diritto che non spettava loro, quando, in realtà, non hanno fatto altro che adeguarsi a una disposizione ministeriale, peraltro giustamente motivata dall’alto livello di esposizione al virus che un’aula con 25-30 alunni comporta.
E sulla gestione della partita AstraZeneca, da parte del Governo, la vice presidente dell’ANP Lazio ha ulteriori recriminazioni: “Il caso AstraZeneca non è stato gestito bene, dal punto di vista della comunicazione. Se fosse stata gestita bene, magari oggi avremmo anche più persone vaccinate tra il personale scolastico”.
Altri argomenti affrontati durante la diretta di Tecnica della Scuola Live: la scuola d’estate, i banchi monoposto, ma anche i concorsi e i tamponi salivari.
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