Home Attualità Vaccino insegnanti. 85% di vaccinati? Sasso: dati errati

Vaccino insegnanti. 85% di vaccinati? Sasso: dati errati

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March 15, 2025

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“Quando ai docenti è stata tolta la corsia preferenziale per le vaccinazioni, loro hanno continuato a vaccinarsi ma venendo registrati non più come docenti ma per fasce d’età, ecco perché il dato dell’85% di vaccinati tra il personale scolastico è un dato errato”. Così il sottosegretario dell’Istruzione Rossano Sasso durante l’appuntamento della Tecnica della Scuola Live sull’obbligo vaccinale docenti. Insomma i docenti vaccinati sarebbero molti di più, sostiene il sottosegretario, ben oltre il 90% probabilmente.

RIVEDI LA DIRETTA

Si confrontano sul tema dell’obbligo vaccinale: Valentina Aprea, anche Ivana Barbacci, Segretario generale aggiunto di Cisl scuola; Rossano Sasso, sottosegretario all’Istruzione; e il nostro direttore Alessandro Giuliani.

Sui circa 220mila non vaccinati nel mondo della scuola: “Si tratta si rilevazioni ferme al 16 luglio,” fa notare il sottosegretario, che rivendica la posizione della Lega fuori dal coro in fatto di obbligo vaccinale, precisando: “Noi siamo per il vaccino? Sì. Siamo per l’obbligo vaccinale? No,” chiarisce, e aggiunge: “se una famiglia con padre e madre vaccinati avesse dei dubbi sulla vaccinazione del proprio figlio di 12 anni non sarebbero dubbi legittimi?”

DaD

Sulla DaD e sui recenti dati Invalsi il sottosegretario difende la classe docente: “Non possiamo prendercela con gli insegnanti se i dati Invalsi mostrano una regressione degli apprendimenti, soprattutto in regioni come la Puglia o la Campania che ci hanno messo molto del loro per tenere le scuole chiuse”.

Tamponi

Quindi sui tamponi: “Io da marzo chiedo all’Istituto superiore di sanità il riconoscimento scientifico dei tamponi salivari, quelli non invasivi, che si applicano nella bocca e che nel giro di qualche istante danno gli esiti. Su nostra sollecitazione l’Istituto superiore di sanità poi li ha convalidati. Ma il Cts non li ha voluti prendere minimamente in considerazione. Perché, diciamocelo, il lavoro del Ministero è assolutamente condizionato dalle indicazioni del Cts”.