Lo riporta il quotidiano La Repubblica: il vaccino AstraZeneca sarebbe più efficace qualora la seconda dose si facesse a distanza di tre mesi, e non di 3 o di 4 settimane, come nel caso, rispettivamente, di Pfizer e di Moderna.
Un’efficacia che salirebbe all’81%.
La stessa Aifa (Agenzia italiana del farmaco), riporta Repubblica, il 10 febbraio, dieci giorni dopo l’approvazione dell’Ema, in una circolare diffusa dal Ministero della Salute ha raccomandato “che la seconda dose del vaccino AstraZeneca dovrebbe essere somministrata idealmente nel corso della 12esima settimana (da 78 a 84 giorni) e comunque ad una distanza di almeno 9 settimane (63 giorni) dalla prima dose”.
Il vaccino AstraZeneca, lo ricordiamo, è quello destinato ai docenti e la cui campagna vaccinale è iniziata già la settimana scorsa in molte regioni, ma che sta subendo un rallentamento, come riferiamo in un altro pezzo, a causa delle minori dosi consegnate dall’aziendo.
Insomma, quello degli approvvigionamenti dei vaccini anti Covid, resta il maggiore punto di debolezza della campagna vaccinazioni in Italia, su cui il Premier Draghi conta di agire per dare una scossa al sistema.
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