Vaccino obbligatorio contro il Covid? La risposta di circa 2 docenti su 3 è sì. Uno su tre, però, si dice contrario. Questo è quanto emerge dal sondaggio della Tecnica della Scuola, che come sempre si fa portavoce delle opinioni dei docenti su temi importanti che li riguardano personalmente come quello del vaccino per chi lavora nelle scuole.
Una posizione, quella dei sì, che differisce da quella che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha manifestato il 30 dicembre nella conferenza stampa di fine anno con l’ordine dei giornalisti.
Un sondaggio al quale hanno risposto 1.201 insegnanti in poche ore, per dire la propria e manifestare, evidentemente, la preoccupazione che il nostro Paese non raggiunga l’immunità di gregge, criticità contro la quale potremmo schierare l’arma dell’obbligatorietà del vaccino anti Covid, secondo la maggioranza dei rispondenti.
Infatti alla domanda “Sei d’accordo sul vaccino anti-Covid obbligatorio per i docenti?“, il 62,3% della categoria dei docenti ha risposto positivamente, a testimoniare quanto meno un disagio, una paura da epidemia ancora viva, una stanchezza da distanziamento, specie in questi giorni di festa nell’ambito dei quali ci siamo forzati a rimanere lontani dagli affetti più cari. Questi insegnanti vogliono vedere la fine del tunnel e vogliono vederla il prima possibile.
Rimane un dato di fatto importante, tuttavia, che almeno un docente su tre (il 37,7%) si dice ancora perplesso o contrario: un dato che sembra essere anche una risposta alla sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa e al coordinatore del Cts Agostino Miozzo che hanno dato il proprio assenso alla vaccinazione obbligatoria qualora vi fossero resistenze nella categoria.
Quanto al ruolo dei rispondenti, la testata ha coinvolto solo gli insegnanti, dal momento che la questione della vaccinazione obbligatoria riguarda strettamente chi lavora tra le mura della classe, a contatto continuo con decine e decine di studenti.
Parte di questi insegnanti hanno risposto nella veste doppia di docente e genitore (il 34,7%), gli altri (il 65,3%) erano solo docenti.
Una questione che ha interessato parimenti o quasi gli insegnanti di scuola superiore (il 50% esatto) e quelli di primo ciclo (il 44%), a fronte di una minore partecipazione dei docenti di scuola dell’infanzia, le cui risposte rappresentano appena il 6% del campione.
Dal punto di vista geografico, invece, riscontriamo un’uguale partecipazione nel nord e nel sud Italia, che fanno sentire la propria voce con quasi il 40% dei rispondenti, gli abitanti del settentrione; e con quasi il 39% gli insegnanti del mezzogiorno, se consideriamo anche il 15,2 % di risposte provenienti dalle isole. Il 23,6% delle risposte arriva dal centro del Paese.
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