La scuola si conferma divisa sull’obbligo vaccinale: alle parole di Antonello Giannelli, leader dei presidi Anp (“all’inizio ero più morbido sull’idea dell’obbligo vaccinale: adesso sono anche io per l’obbligo per tutti quelli che hanno che fare con il pubblico”), hanno fatto seguito quelle stizzite di Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola.
“Che i dirigenti scolastici dell’ANP si sentano i ‘padroni delle ferriere’ era ormai risaputo, ma che siano anche coloro che scatenano conflitti ideologici che invece di rasserenare un clima già arroventato, lo accentuano creando un clima di tensione nelle scuole che loro stessi devono gestire, ci appare più un atteggiamento autolesionista a cui condannano i singoli dirigenti” già “con le mani nei capelli” per il caos che si è venuto a generare.
Secondo Turi, la scuola dovrebbe riaprire “in presenza e in sicurezza con la collaborazione di tutta la comunità educante che si deve sentire coinvolta: non obbligata o minacciata di sanzioni ingiuste, oltre che inapplicabili”, riferendosi quindi alle sospensioni e multe (fino a 1.000 euro) per chi non presenterà a scuola il Green pass.
Contro l’imposizione del Green pass, a costo di sanzioni da comminare al personale scolastico, si dice anche il sottosegretario all’istruzione Rossano Sasso: il leghista sostiene che “nella vicina Francia di Macron la percentuale dei vaccinati nella scuola è inferiore rispetto a quella dell’Italia. Eppure lì niente Green pass a scuola e soprattutto si punta sul tracciamento con i tamponi salivari”.
Secondo l’esponente del Carroccio, “il Green pass non sarebbe legittimo, nè auspicabile, nè utile: la stragrande maggioranza degli insegnanti è vaccinata o pronta per essere vaccinata. Siamo in una logica di fiducia e responsabilità’. Parole del ministro dell’istruzione francese, condivise da tutte le forze politiche. La Lega lo dice da mesi… Perchè in Italia non è possibile?”.
Molto critico verso la gestione del documento “verde” è anche Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti: commentando il monitoraggio indipendente realizzato dall’organizzazione Gimbe, presieduta da Nino Cartabellotta, il numero uno della Gilda ritiene che sia stato un errore imporlo solo al personale scolastico
Sono “ampiamente condivisibili le perplessità” di Gimbe “sull’esclusione dall’obbligo di green pass per gli studenti tra i 12 e i 19 anni di cui, al momento, il 46,9% non ha ricevuto neanche una dose di vaccino e il 23,9 soltanto la prima”.
“Si tratta di osservazioni che meriterebbero tutte di essere prese in seria considerazione perché si basano su evidenze e non, come invece è troppo spesso prassi a livello politico e istituzionale, su assunti propagandistici”.
Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “La meraviglia delle scoperte” tenuta da Dario De Santis dal titolo: “I Simpson, nel…
"Servirebbero più risorse per la scuola pubblica e per l'istruzione per garantire il diritto al…
I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…
È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…
Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…
Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…