Oggi 20 settembre in Italia al via la terza dose, con i vaccini Pfizer e Moderna (a prescindere dal vaccino usato in precedenza) per i soggetti fragili, come abbiamo già riferito qualche giorno fa.
La circolare del Ministero della Salute chiarisce che i soggetti interessati dovrebbero aver già ricevuto due dosi di vaccino a m-RNA; comunque, indipendentemente dal vaccino utilizzato per il ciclo primario, considerate le indicazioni fornite dalla commissione tecnico scientifica di AIFA, sarà possibile utilizzare come dose addizionale uno qualsiasi dei due vaccini a m-RNA autorizzati in Italia: Comirnaty di BioNTech/Pfizer nei soggetti di età ≥ 12 anni e Spikevax di Moderna nei soggetti di età ≥ 18 anni.
Ad oggi la priorità del Governo è la somministrazione della dose addizionale nei soggetti trapiantati e immunocompromessi.
Dal mese prossimo dovrebbe toccare agli ultra 80enni, ai pazienti delle Rsa e al personale sanitario, categorie che per prime hanno iniziato a vaccinarsi contro il Covid a dicembre 2020 e che ad oggi potrebbero trovarsi ad essere di nuovo pericolosamente esposte al virus e alle sue varianti.
Quanto agli altri soggetti? Ad oggi il Governo non ha dato alcuna conferma circa le categorie successive che verranno sottoposte a terza dose. Dagli studi sul fronte internazionale sembrerebbe infatti che la protezione dalla malattia grave continuerebbe ad essere efficace (oltre il 90%) sui soggetti non fragili. Tuttavia, a cascata, la protezione scenderebbe via via che l’anagrafica del soggetto si fa più alta, in particolare dai 65enni in su.
In fatto di terza dose, le prestazioni sanitarie, come è avvenuto finora nel nostro Paese, partiranno con il ritmo che ogni Regione saprà garantire. In Puglia si parte oggi.
L’assessore alla Sanità, Pier Luigi Lopalco, entra nel merito del dibattito sull’utilità della terza dose e afferma: “La terza dose in questo gruppo di pazienti è necessaria – spiega – quale mezzo di rinforzo della risposta immunologica che potrebbe essere insufficiente dopo le prime due dosi a causa delle condizioni di base. Per il richiamo ad altre categorie di cittadini ad alto rischio come anziani o personale sanitario aspetteremo le decisioni del ministero della salute, di concerto con le autorità internazionali. Resta l’invito al resto della popolazione che non lo avesse ancora fatto di prenotare la prima dose e di recarsi presso i centri a vaccinarsi, in modo da poter affrontare al meglio i prossimi mesi”.
“Non ci sono dati sufficienti per una terza dose a tutti, ma è giusto iniziare da persone fragili, operatori sanitari e over 65. È l’indicazione dell’Fda e sarà probabilmente quella dell’Ema”. Così Guido Rasi, ex direttore Ema, professore ordinario di Microbiologia a Roma Tor Vergata e consulente del generale Figliuolo, in una intervista su La Stampa.
Quanto ai dubbi dei non vaccinati, aggiunge: “Non c’è nessun motivo scientificamente accettabile – sottolinea Rasi – per non vaccinarsi. Tutte le categorie fragili, malate o allergiche possono fare i vaccini a Rna, anzi sono coloro che ne hanno più bisogno”.
Massimo Galli, professore ordinario di Malattie infettive all’università Statale di Milano e primario all’ospedale Sacco di Milano, ospite di Agorà su RaiTre, chiarisce che gli effetti della terza dose potrebbero non essere particolarmente importanti sui soggetti che in precedenza non hanno risposto bene al vaccino. “La verifica va fatta sulle persone che non hanno risposto al vaccino e su queste vanno fatte delle strategie specifiche”.
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