L’Invalsi, l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, ha presentato un approfondimento sulla formazione degli studenti italiani.
Così come riporta “La Repubblica”, chi viene iscritto alle elementari prima dei sei anni faticherà in Matematica (alle primarie e alle medie) e un po’ anche in Italiano.
A cura di Salvo Intravaia, l’articolo spiega che “non si tratta di differenze di punteggio abissali, ma in tutte le classi esaminate, per la Matematica, e in due classi su tre per l’Italiano chi accelera l’ingresso a scuola fa, mediamente, più fatica dei compagni”.
Una pratica, quella di iscrivere anzitempo i figli alla primaria, per la verità non molto seguita dai genitori italiani e che mostra dei limiti. Ad avvalersene ogni anno in Italia sono infatti meno di 10mila alunni, pari all’1,6 per cento in seconda primaria, e le prestazioni di questi scolari non entusiasmano. […] In seconda elementare, per la Matematica, il punteggio medio degli alunni anticipatari è inferiore di due punti rispetto ai compagni regolari: 198 contro 200. Una differenza che sale a 4 punti, sempre a favore degli alunni regolari, in quinta elementare.
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Più ridotte le differenze per l’Italiano. In questa disciplina i risultati si equivalgono in seconda elementare e in terza media mentre in quinta elementare prevalgono di due punti ancora gli alunni che hanno fatto ingresso all’elementare a sei anni. Solo al secondo anno delle superiori si manifesta un leggero vantaggio per gli anticipatari: un punto di differenza.
L’anticipo, restando ai dati, è più gettonato al Sud dove si tocca quota 3,5-4 per cento alla scuola elementare. Le regioni in cui genitori sono meno affascinati dall’anticipo sono quelle del Nord-Est con appena lo 0,2 per cento di bambini sotto