Intervenendo alla Riunione Ministeriale del Comitato per le Politiche dell’Istruzione dei Paesi OCSE in corso a Parigi in questi giorni il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha posto ufficialmente alcune questioni particolarmente rilevanti.
In particolare Valditara ha sottolineato la necessità di favorire politiche che portino all’aumento dei fondi per la scuola e di mettere allo studio nuove forme di finanziamento dell’istruzione.
L’intervento del Ministro dell’Istruzione e del Merito risulta particolarmente interessante anche perché pronunciato di fronte ai rappresentati di Paesi che, nel campo dell’istruzione spendono decisamente più dell’Italia.
Secondo i dati di Openpolis, nel 2019 i Paesi UE hanno speso complessivamente 654 miliardi di euro nel comparto dell’istruzione, cifra pari al 4,7% del prodotto interno lordo.
Ma si tratta di una quota fortemente variabile tra i diversi stati membri. Hanno superato il 6% del Pil paesi come Svezia (6,9%), Danimarca (6,3%) e Belgio (6,2%).
Mentre si sono attestati al massimo sul 4% 6 Stati dell’Ue: Grecia e Spagna (4%), Bulgaria e Italia (3,9%), Romania (3,6%) e Irlanda (3,1%).
Le parole di Valditara, quindi, più che una esortazione rivolta ai Paesi OCSE suonano come un impegno a reperire ulteriori risorse per la scuola nelle prossime leggi finanziarie che, al momento, prevedono invece, a partire dal 2024, una progressiva riduzione degli stanziamenti di bilancio.
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