Collegato da remoto, il ministro dell’Istruzione, Valditara, al Festival dell’Economia di Trento ha detto che le nuove norme per l‘inclusione scolastica, in particolare per studenti in difficoltà e stranieri, e la formazione per insegnanti di sostegno, ma anche il tema della previsione degli aumenti salariali per i docenti e la reintroduzione del voto in condotta per ridare autorevolezza agli stessi, è al centro della sua agenda politica.
“Ho chiesto e ottenuto che la scuola possa avere altri 3 miliardi per il nuovo contratto dei docenti, con una media di aumenti 160 euro al mese. Tra l’anno scorso e il 2024 parliamo di quasi 300 euro al mese di aumenti. La scuola è fondamentale e i docenti devono essere nuovamente riconosciuti socialmente, anche garantire loro la giusta retribuzione. Il contratto è stato il mio primo atto. Ma non ci fermiamo a questo: con il docente di recupero, il docente tutor, il docente orientatore, la scuola estiva, diamo la possibilità di integrare arricchire ulteriormente le retribuzioni”
Il ministro ha definito l’inclusione come un dovere morale e ha illustrato il pacchetto di norme recentemente approvato dal Governo su questo tema, che riguardano il sostegno per studenti con difficoltà e per ragazzi che arrivano in Italia da altri Paesi.
“Formeremo 85mila docenti di sostegno. Perché’ serve una scuola di talenti. E’ un modello costituzionale che mette lo studente al centro e ci sono 85mila insegnanti di sostegno che non hanno la specializzazione per questo. Ma noi dobbiamo garantire ai giovani con disabilità un supporto di qualità e specializzazione. L’università nonostante gli sforzi, non riesce a dare una specializzazione cosi importante ai docenti. Allora, si è pensato di dare a Indire un ruolo in questa formazione per dare ai docenti la specializzazione che manca”.
Per il ministro, l’integrazione passa attraverso la conoscenza della lingua italiana: è quindi fondamentale che i ragazzi stranieri inseriti nelle scuole abbiano una solida base linguistica: “Abbiamo un tasso superiore al 30% di dispersone per studenti stranieri, il più alto in Europa. Quello degli italiani è intorno al 9,8%. Questo vuol dire che circa un terzo degli stranieri non ha futuro, si disperde”.
La soluzione proposta è fornire una formazione specifica per i docenti di italiano per stranieri, con finanziamenti e reclutamenti dedicati, al fine di offrire corsi personalizzati che migliorino l’apprendimento della lingua e favoriscano l’integrazione scolastica: “L’idea è che ci sia una formazione specifica per docenti di lingua italiana per stranieri. Ci saranno corsi specifici con reclutamento apposito e finanziamenti appositi dal 2025/26, per gli studenti stranieri che non sanno l’italiano. E nel periodo 2024/25, in attesa che la norma possa avere gli effetti, abbiamo stanziato risorse perché sia obbligatorio nel tempo extra curricolare fare potenziamento di italiano“.
Parallelamente agli investimenti destinati ai ragazzi, l’obiettivo è ora ridare autorevolezza ai docenti, riconoscendo il ruolo fondamentale che svolgono per il futuro dei ragazzi.
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