“All’Università ero secchionissimo, invece, prima, scuola, studiavo soprattutto quello che mi piaceva. Ho rischiato di non essere ammesso alla Maturità perchè a febbraio – cosa da non fare – dopo una interrogazione di algebra ho chiuso il libro e non ho più studiato”. A parlare di sé sabato 5 ottobre, nella giornata mondiale del docente, in particolare dei suoi esami finale al liceo Classico, è il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.
Intervenuto al convegno ‘L’Italia dei conservatori: Europa, futuro, libertà’ in corso a Roma, il numero uno del dicastero bianco dell’Istruzione ha ricordato il suo quinto anno delle superiori: “due settimane prima dello scrutinio la prof di matematica mi ha interrogato in geometria e in 2 settimane ho dovuto studiare il programma di un quadrimestre Per anni ho avuto gli incubi…”, ha ha detto sorridendo.
Qualche mese fa, in corrispondenza degli Esami di Stato della scuola secondaria superiore, il ministro Giuseppe Valditara spiegò che avere quasi “abbandonato” la matematica ad anno in corso era dovuto al fatto che la disciplina non era tra quelle che sarebbero state indicate come seconda prova scritta.
Al termine degli esami di Maturità, l’attuale ministro dell’Istruzione e del Merito preso come votazione finale 56/60.
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