Oggi, 20 aprile, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha partecipato al convegno a Roma “Costruire il futuro della scuola. Digitalizzazione, formazione e sburocratizzazione”, organizzato dalla Gilda degli Insegnanti.
Ecco le parole del numero uno di Viale Trastevere, intenzionato ad eliminare la troppa burocrazia a scuola: “Partirei dal tema della sburocratizzazione. Oggi annuncerò in Consiglio dei Ministri un primo piano in 20 punti di forte semplificazione a vantaggi di docenti, famiglie, dirigenti. Si tratta di un piano a cui hanno contribuito i sindacati”.
“Nella scuola come nella Pa il tema della sburocratizzazione è centrale, anche con l’uso delle nuove tecnologie. La scuola è comunità, è ruolo decisivo della persona e del docente. Il resto è utilissimo, va governato, ma non dimentichiamo che la scuola è comunità. Lo abbiamo visto nel periodo del Covid: non posso che ringraziare quei tantissimi docenti che eroicamente, senza strumenti o fondi, hanno messo a disposizione la loro generosità per consentire la didattica a distanza”.
“Abbiamo però visto l’assenza del rapporto umano, anche fra i ragazzi. Non c’è stato scambio di emozioni, di aspirazioni, di sogni, che non può avvenire in chat, ma in classe. Il digitale tuttavia è fondamentale, siamo in una nuova rivoluzione industriale. Non possiamo rifiutare tutto ciò; la modernità va però controllata”, ha aggiunto.
Ed ecco un commento sull’uso dei nuovi strumenti tecnologici a scuola, tra cui ChatGpt: “L’intelligenza artificiale può aiutare i docenti a personalizzare l’insegnamento, cosa in cui credo molto. La mia visione è opposta a quella di Giovanni Gentile. La riforma Gentile parla di intelligenza unica, io credo nel pluralismo dell’intelligenza. Non ci devono essere percorsi di serie A o serie B. L’intelligenza artificiale può fornire informazioni su come migliorare l’insegnamento, può aiutare gli studenti ad avere un riscontro rapido sul lavoro svolto. Tutto questo deve essere sempre governato dal docente, il perno del sistema. ChatGpt non può sostituire il docente”.
“Dobbiamo non solo essere pronti a governare questi strumenti ma anche avvertire gli studenti dei rischi. Il tema della formazione è importantissimo. L’insegnante non può formarsi da solo, senza che il sistema metta delle risorse”.
“Quando ho detto che il cellulare deve essere usato con cura, con la guida del docente. Dobbiamo promuovere la cittadinanza digitale. Cosa non accetto? Che il cellulare possa essere un momento per non rispettare il ruolo del docente. Gli strumenti digitali vanno usati con la guida del docente con la prospettiva di umanizzazione che è fondamentale per la scuola italiana, la scuola della comunità”, ha concluso, ribadendo l’importanza di considerare sempre come centrale il ruolo del docente.
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