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Valditara Cecchettin, Meloni interviene: “Violenza sulle donne? Incidenza significativa dell’immigrazione illegale”

Le parole del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, pronunciate durante la presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin alla Camera ieri, 18 novembre, hanno attirato molte polemiche. Il numero uno di Viale Trastevere ha collegato la violenza sulle donne all’immigrazione illegale in Italia, anche se proprio in questo caso ad essere accusato dell’omicidio della 22enne di Vigonovo è il suo ex fidanzato, bianco e italiano.

“Ci sono anche ragioni culturali”

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni sembra essere in linea con il ministro Valditara. In un punto stampa a Rio De Janeiro al margine del G20 la premier ha trattato il tema, come riporta Ansa: “Empowerment femminile e violenza sulle donne sono cose diverse. La violenza sulle donne è un tema che siamo purtroppo al di là dal risolvere. Le cause vanno affrontate tutte quante”, ha esordito.

“Ci sono dati che parlano di un’incidenza significativa dell’immigrazione illegale di massa ed è una delle ragioni per cui l’Italia continuerà a lavorare per fermarla. Credo che ci siano anche delle ragioni culturali che dobbiamo continuare a combattere. Ci sono anche altre cause su cui lavoreremo”, ha concluso.

Le parole incriminate di Valditara

Ecco le parole del ministro Valditara, intervenuto con un video: “Il fenomeno della violenza sulle donne si manifesta anche nella discriminazione. Consentire ad una donna di avere pari opportunità è fondamentale. Cacciari esagera quando dice che il patriarcato è morto; ma certamente è un fenomeno finito con la fine della famiglia fondata sulla gerarchia. Ci sono invece residui di machismo, che portano a considerare la donna come un oggetto. Il maschilismo si manifesta in tanti modi, anche nel catcalling”.

“Se una volta il femminicidio era frutto di una concezione proprietaria di una donna, oggi sembra più il frutto di una grave immaturità narcisistica di un maschio che non sa sopportare i no. Si parte dalle scuole ma bisogna coinvolgere le famiglie, con relazioni improntate al rispetto, la società, i social, la pubblicità. Ci sono rischi nuovi, con pratiche che offendono la donna”.

“Abbiamo di fronte due strade – ha detto il ministro riferendosi alle soluzioni contro la violenza sulle donne -, una concreta, ispirata ai valori costituzionali e un’altra ideologica. La visione ideologica è quella che vorrebbe risolvere la questione femminile lottando contro il patriarcato. Massimo Cacciari esagera quando dice che il patriarcato è morto 200 anni fa, ma certamente il patriarcato come fenomeno giuridico è finito con la riforma del diritto di famiglia del 1975 che ha sostituito alla famiglia fondata sulla gerarchia, la famiglia fondata sull’eguaglianza. Ci sono invece residui di maschilismo, diciamo di machismo, che vanno combattuti. Non si può far finta di non vedere che l’incremento dei fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e devianza in qualche modo discendenti dalla immigrazione illegale”.

Le reazioni di Gino ed Elena Cecchettin

La sorella di Giulia Cecchettin, Elena, sul suo profilo Instagram ha commentato duramente il discorso. La ragazza ha scritto un messaggio senza nominare il numero uno di Viale Trastevere: “Forse, se invece di fare propaganda alla presentazione della fondazione che porta il nome di una ragazza uccisa da un ragazzo bianco, italiano e ‘per bene’, si ascoltasse non continuerebbero a morire centinaia di donne nel nostro paese ogni anno”, ha tuonato.

“Mio padre ha raccolto i pezzi di due anni di dolore e ha messo insieme una cosa enorme. Per aiutare le famiglie, le donne a prevenire la violenza di genere e ad aiutare chi è già in situazioni di abuso. Oltre al depliant proposto (che già qua non commentiamo) cos’ha fatto in quest’anno il governo? Perché devono essere sempre le famiglie delle vittime a raccogliere le forze e a creare qualcosa di buono per il futuro?”, ha aggiunto.

“Le parole del ministro Valditara? Diciamo che ci sono dei valori condivisi e altri sui quali dovremo confrontarci, ecco”, è stato il commento a caldo di Gino Cecchettin, il padre di Giulia ed Elena, come riporta La Repubblica.

“Patriarcato? Lui l’ha descritto benissimo. Non è che se neghi una cosa questa non esiste. Il ministro ha parlato di soprusi, di violenze, di prevaricazione. È esattamente quello il patriarcato ed è tutto ciò che viene descritto nei manuali. Mi sembra solo una questione di nomenclatura. È la parola, oggi, che mette paura: ‘patriarcato’ spaventa più di ‘guerra’”, ha aggiunto a Il Corriere della Sera.

Redazione

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