Nei prossimi giorni il ministro Giuseppe Valditara potrebbe incontrare i genitori di Giulia Cecchettin: la proposta è arrivata da Gino Cecchettin che ha chiesto un confronto con Valditara e con la presidente Meloni.
Riferendosi alle parole del Ministro (“Occorre non far finta di non vedere che l’incremento dei fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e di devianza in qualche modo discendenti da una immigrazione illegale”) Gino Cecchettin ha replicato: “Rispetto le opinioni di chiunque ma certe cose vanno coadiuvate da numeri concreti e quindi mi prenderò il tempo di analizzare le statistiche”.
Intervenendo a Bologna ad un incontro con gli studenti delle scuole superiori, il Ministro ha subito risposto: “Raccolgo molto volentieri l’invito ad un confronto con Gino Cecchettin, che ha sempre usato parole molto equilibrate. Credo che il comune scopo che condividiamo, cioè combattere contro ogni forma di violenza sulle donne, ci debba vedere tutti dalla stessa parte”.
Quanto al richiamo al patriarcato Valditara ha chiarito: “Patriarcato vuol dire potere del padre all’interno della società e all’interno della famiglia, che è molto sbiadito. Le figure genitoriali sono molto sbiadite nella nostra società. Crepet ha parlato di figliocrazia. Credo che sia necessario usare le parole giuste: c’è ancora maschilismo nella società, e questo dobbiamo combattere. Il femminicidio è la punta di un iceberg che dobbiamo sciogliere”.
Ma poi ha aggiunto: “Non solo dobbiamo agire all’interno delle famiglie, ma anche sul tema dell’immigrazione e sul tema del controllo delle frontiere e favorire l’immigrazione legale, cosa che stiamo facendo con accordi in Africa e portare là la nostra scuola”.
Valditara ha colto l’occasione per replicare a Elly Schlein che ha lamentato la scarsa importanza che a scuola viene data al tema dell’educazione alla relazione: “L’educazione al rispetto da quest’anno diventa obbligatoria e curriculare, per la prima volta nel nostro Paese, nell’Educazione Civica. Il rispetto diventa curriculare. Non ho sentito proposte alternative sufficientemente credibili. Solo 33 ore? No, queste sono le varie educazioni. L’educazione al rispetto deve essere insegnata in tutte le materie, in tutti i curricula di tutte le discipline, in italiano, in scienze, in filosofia. Questa è la svolta, non le 33 ore che sono poca cosa. Sono obiettivi di competenza su cui si dovrà essere valutati”.
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