“Ogni violenza fisica e verbale è in contrasto con i principi di democrazia, libertà, rispetto della persona che stanno a fondamento della nostra Costituzione e pertanto va duramente condannata da chiunque provenga”: non usa giri di parole il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, per condannare il fatto accaduto venerdì mattina davanti al Liceo Classico Augusto di Roma, dove uno studente, rappresentante dell’istituto capitolino sarebbe stato preso a schiaffi da coetanei dopo aver pulito un muro da scritte di stampo fascista.
“Non ti preoccupare, torneremo”
Il giovane liceale aveva partecipato a “Roma cura Roma”, un’iniziativa di pulizia della strada e del muro che ha previsto la rimozione di scritte e manifesti abusivi, tra i quali alcuni di richiamo nazista e fascista. A distanza di giorni, il 19 maggio è stato fermato mentre si trovava per strada da due ragazzi, che gli hanno detto: “Lo sai perché siamo qui. Riqualifica pure questo”, e via, subito, con uno schiaffo dritto al volto del giovane. “Non ti preoccupare, torneremo”, queste le parole dette dagli aggressori prima di andarsene.
Secondo il numero uno del dicastero bianco “violenze e minacce devono essere anche punite senza se e senza ma: noi staremo sempre dalla parte dei miti contro qualunque prepotente”, ha sottolineato il professore Giuseppe Valditara.
La condanna del ministro dell’Istruzione per quanto accaduto a Roma è giunta dunque immediata.
Il precedente di Firenze
Lo scorso mese di febbraio, in occasione dell’aggressione squadrista messa in atta davanti al liceo Michelangiolo di Firenze, la sua presa di posizione contro chi aveva commesso violenza tardò invece ad arrivare, innescando più di qualche protesta.
Quell’episodio a Firenze portò invece Annalisa Savino, la dirigente scolastica del liceo Da Vinci, sempre di Firenze, a parlare dei rischi del fascismo in una lettera. Sulla missiva si espresse in modo negativo lo stesso ministro Giuseppe Valditara ha criticato l’operato della preside, definendo “impropria”.
In tanti, però, mostrarono solidarietà alla preside: da più parti, con una petizione on line, via social, pubblicamente e nel corso della manifestazione svolta sabato 4 marzo a Firenze.