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Valditara contrario al doppio canale: lo dicono i docenti del Movimento “Idonei 2020”. Ma Pittoni (Lega) osserva che il doppio canale aiuterebbe tutti i precari

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara sarebbe contrario al meccanismo del doppio canale: lo sostengono i docenti del Movimento Nazionale “Idonei 2020 per il ruolo, gli Invisibili” che parlano dei contatti avuti con esponenti del Governo e di un recentissimo incontro con il Ministro stesso.
Secondo i responsabili del Movimento il Ministro si sarebbe fatto carico innanzitutto di assicurare il veloce inserimento dei vincitori dei concorsi 2020 non ancora assunti, peraltro relativamente pochi rispetto alla grande massa degli Idonei, ma anche di attribuire 3 punti in più in GPS a tutti gli idonei dei concorsi in questione.

Secondo il Movimento un intervento del genere garantirebbe lo scorrimento delle graduatorie già per le prossime assunzioni.
Ma la notizia più importante è che, sempre secondo il Movimento, il Ministro si sarebbe impegnato per un no chiaro e netto al doppio canale.

Già in precedenza, sulla questione, il responsabile scuola della Lega Mario Pittoni aveva fatto osservare che “il doppio canale di reclutamento dei docenti consentirebbe di definire l’ordine d’accesso al ruolo non solo in base al punteggio individuale, ma anche per categoria fino a un massimo del 50 per cento delle assunzioni totali come indicato dalla Suprema Corte”. “Questo – spiega Pittoni – eviterebbe che gli insegnanti idonei dei concorsi ordinari ancora presenti nelle graduatorie di merito ad esaurimento vengano scavalcati in prima fascia GPS, garantendone l’assunzione in via prioritaria”.
“In seconda battuta –
aggiunge ancora l’esponente della Lega – permetterebbe l’accesso all’incarico a tempo indeterminato per titoli e servizi ai nuovi abilitati di particolare esperienza in arrivo dalla seconda fascia GPS. Senza doppio canale ci si rassegni a veder crescere ulteriormente la percentuale di supplenti rispetto ai docenti titolari (a danno della continuità didattica e quindi della qualità del servizio), in quanto i tempi per chiudere procedure concorsuali classiche sono ormai fuori dalla realtà”.

Reginaldo Palermo

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