“Sfatiamo un luogo comune, in questa legge di Bilancio c’è un aumento di risorse di 4,6 miliardi per il bilancio dell’istruzione rispetto allo scorso anno, anche se gli stanziamenti sono ancora assolutamente insufficienti”. Lo ha tenuto a puntualizzare domenica 8 dicembre il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, durante la trasmissione ‘In altre parole’ su La7.
Il numero uno del dicastero bianco, in questo modo ha voluto rispondere alle opposizioni politiche (l’ultima è stata Avs che sabato 7 dicembre ha manifestato davanti al Ministero) e ai sindacati che si oppongono con forza alle scelte del governo Meloni su scuola e università, a partire dai quasi 8 mila tagli di docenti e Ata previsti agli organici e in generale per la mancanza di risorse per l’Istruzione con gli stipendi dei docenti e Ata infatti sempre sotto la soglia del costo della vita.
Valditara ha rivelato che si sta “ragionando su come ridurre il taglio” dei 5.600 docenti (oltre 2.000 Ata), “ma contestualmente ci sono risorse per assumere docenti di sostegno in un numero superiore al taglio di organici previsto dalla legge di bilancio. Il saldo sarà positivo”.
Riferendosi al rinnovo contrattuale del comparto Istruzione e Ricerca, in particolare al Ccnl 2022/2024, il Ministro ha quindi detto che “bisogna investire di più sugli stipendi ai docenti, anche se già stiamo stanziando di più. Scontiamo il fatto che per 11 anni i contratti della scuola non sono stati rinnovati”, ha chiosato Valditara.
Infine, rispetto alla decisione presa dall’Usr Lazio di sospendere dal servizio (con dimezzamento dello stipendio) il professore Christian Raimo, Valditara ha specificato che “il Ministro non ha poteri disciplinari, sarebbe un abuso”.