Oggi, 31 luglio, come abbiamo scritto, si svolge alla Camera l’esame del disegno di legge n. 1691 – Istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale, già approvato dal Senato. Presente in aula, dopo un ritardo che ha causato malumori nell’opposizione, anche il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
Un termine che ha usato durante il suo discorso non è stato per niente gradito da alcuni parlamentari. “Giuseppe Valditara fa l’ennesima gaffe in aula. Si mette a leggere la Treccani per giustificare l’utilizzo della parola ‘addestrare’ nella sua legge. Siamo d’accordo con lui, è proprio quella l’intenzione del governo: addestrare gli studenti e ammaestrarli all’obbedienza come cavie da laboratorio”, così gli esponenti M5s in commissione cultura alla Camera.
“Valditara legge la Treccani per giustificare l’utilizzo della parola ‘addestrare’ riferita agli studenti. Non ci serve certo la Treccani per capire che stanno delegittimando anche i docenti. Giuseppe Valditara dovrebbe sapere che i docenti non ‘addestrano’ ma EDUCANO gli alunni, cerchi lui nella Treccani la parola “educare” e capirà il suo errore, l’ennesimo ai danni della scuola italiana”, queste le parole della deputata M5S Daniela Morfino.
La giornata si è aperta già con una polemica: il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara sarebbe arrivato in ritardo in aula e le opposizioni lo hanno criticato: “Giuseppe Valditara tiene talmente tanto alla ‘sua’ legge sulla filiera formativa tecnologico-professionale da non presentarsi nemmeno in aula. Ci rassicurano sia in arrivo, faccia con comodo. D’altronde il Parlamento è già stato mortificato dal decreto che il ministro ha emesso in barba alla discussione nelle aule, così come dall’assenza di alcun margine di manovra in commissione. Valditara ha detto che per lui questa è una riforma epocale? Almeno venga alla Camera”, così il capogruppo M5S in commissione cultura intervenendo in aula.
“Con questo provvedimento la scuola viene ridotta a luogo per sfornare lavoratori, quasi dovesse sostituire i centri di addestramento professionale del passato. In assenza di risorse pubbliche si punta ai finanziamenti privati da parte dell’industria territoriale. Ma non si tratterà di investimenti, perché non ci sarà alcun affiancamento di lavoratori nel corso della formazione e l’azienda potrà avvalersi di risorse continue da parte delle scuole. Noi ci opponiamo e continuiamo a credere nella scuola come luogo di formazione di persone con pensiero critico per orientarsi in un mondo sempre più complesso”, così il deputato M5S Gaetano Amato intervenendo in aula.
L’assenza della sottosegretaria Paola Frassinetti sarebbe invece dovuta ad un’operazione a cui sarebbe stata sottoposta in questi giorni. Resta il fatto che alcuni parlamentari dell’opposizione avrebbero chiesto anche la sospensione della seduta vista l’assenza del ministro.
“Tutte le nostre proposte, così come quelle delle altre opposizioni, che andavano nella direzione di garantire un sostegno alle famiglie in difficoltà di fronte all’acquisto di libri e materiali scolastici, sono state bocciate. Ora la domanda che ci poniamo è: che cosa si farà all’inizio del prossimo anno scolastico per quelle famiglie? Nell’ignavia di Giuseppe Valditara la risposta è tanto semplice quanto amara: nulla”, così il capogruppo M5S in commissione cultura alla Camera Antonio Caso.
“Non serve la Treccani, non è questione di dibattito linguistico. La parola addestramento che associate alla scuola è il cuore della vicenda. Quella parola sta bene lì perché questo è il vostro obiettivo, ed è un obiettivo che non comincia oggi, nel dibattito di questo Paese va avanti da molti decenni. È l’abbandono della scuola della Costituzione, della scuola che forma cittadini e cittadine autonomi, liberi indipendenti, dell’interscambiabilità delle discipline, della scuola che costruisce come obiettivo l’élite intellettuale del Paese”.
È la scuola dell’addestramento ai piccoli particolari, è la scuola che risponde all’esigenza puntuale di quel settore dell’impresa lì, adesso, e domani non sappiamo. È la scuola che passivizza, è la scuola che rimuove il conflitto. È questa la scuola che volete, e allora va benissimo ‘addestramento’. Infatti, colleghe e colleghi, il punto non è modificare una parola, il punto è opporsi ad una controriforma che, ancora una volta, smonta uno degli assi più importanti disegnati dai Costituenti di questo Paese: la scuola pubblica, come grande infrastruttura civile, culturale e sociale”, lo afferma Nicola Fratoianni dell’Alleanza Verdi Sinistra.
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