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Valditara difende il merito a scuola: è il viatico della democrazia, il contrario del privilegio

“La scuola è la palestra della libertà innanzitutto. Invece, il privilegio è la negazione della persona, dà vita a sopraffazione mentre il merito è l’opposto speculare, ribadisce i diritti, ha stretto legame con la legge”. A dirlo è stato Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito del Governo Meloni, durante la cerimonia conclusiva del progetto ‘Legalità e merito’ svolta all’Università Luiss di Roma.

Lo dice la Costituzione

Il ministro ha tenuto a ricordare che “il merito è un valore costituzionale”, come indicato nell’articolo 34 e anche nell’articolo 3 comma 2, e che “merito e legalità sono nemici di arbitrio e ingiustizia, vanno di pari passo”. Non a caso, il numero uno del dicastero bianco ha tenuto a inserire la parola “merito” nella descrizione del Ministero che gli è stato affidato lo scorso autunno in occasione dell’avvio della nuova legislatura.

“La scuola – ha aggiunto Valditara – è il luogo in cui si elabora il futuro dei giovani e dell’intera nazione. Legalità e merito sono una coppia concettuale fondamentale”.

E ancora: “Il merito è, dal nostro punto di vista, l’opposto del privilegio, l’antidoto più formidabile, il merito non vuole esprimere una società elitaria, una scuola elitaria, al contrario, vuole una scuola democratica, che dà l’opportunità a tutti di poter esprimere le proprie potenzialità. Il privilegio è arbitrario e ingiusto, è soggettivo e non riconosce canoni universali, non attribuisce alcun valore all’avventura soggettiva, individuale, agli sforzi personali, alla libertà”, ha concluso il numero uno del Mim.

Lo aveva detto anche alla Tecnica della Scuola

Un mese, sempre il ministro Giuseppe Valditara aveva espresso questi concetti a colloquio con La Tecnica della Scuola, rispondendo anche delle critiche che erano pervenute dalla leader del Pd. ““La scuola del presente e del futuro è quella della personalizzazione, che valorizza i talenti di ogni alunno e non dimentica nessuno: chi dice il contrario, come Elly Schlein, difende un’istruzione che non c’è più”, aveva detto nel giorno dell’inaugurazione del nuovo auditorium del liceo classico “Ugo Foscolo” a Pavia.

“Noi guardiamo ai bisogni, alle abilità, ai talenti – aveva detto Valditara alla nostra testata giornalistica – , quindi Schlein dovrebbe finirla con questa sua litania piena di retorica e di slogan”. Secondo il ministro dell’Istruzione e del Merito, certa Sinistra “è rimasta, come l’ultimo dei Mohicani, a difendere una logica superata che non c’è più. È nostalgica evidentemente della scuola del passato”.

Alessandro Giuliani

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