Oggi, mercoledì 6 marzo, alle ore 10.00, presso la nuova Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei deputati, il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli riuniscono in seduta congiunta l’Osservatorio nazionale sulla condizione di vita delle persone con disabilità e l’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica.
L’evento si tiene in occasione del quindicesimo anniversario, il 3 marzo scorso, della ratifica italiana della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Ad intervenire anche la sottosegretaria all’Istruzione e al Merito Paola Frassinetti.
Ecco le parole del capo del dicastero di Viale Trastevere: “La Convenzione ha fatto un passo gigantesco nella politica del rispetto e della dignità: ha reso vincolante per gli Stati la promozione e la protezione del pieno ed uguale godimento dei diritti umani. Questa Convenzione ha fatto un passo avanti nell’affermazione dei principi del rispetto e della dignità”.
“La scuola che ho in mente mette al centro la persona, è una scuola costituzionale. La Costituzione mette al servizio della persona lo Stato e non viceversa, la valorizza a prescindere dalla provenienza e dall’identità. Questa è la scuola del merito, che mira a valorizzare i talenti di ogni giovane, che mira a mettere a disposizione della collettività la ricchezza di ogni giovane. Gli studenti con disabilità sono circa il 4%, con un aumento annuo del 7%. Dobbiamo trasformare questo incremento preoccupante”.
“Abbiamo avviato un piano straordinario relativo ai docenti di sostegno. Posso comunicare che ha permesso di effettuare 13354 immissioni in ruolo di docenti di sostegno, con una maggiore copertura rispetto all’anno precedente. Con la mini call veloce siamo riusciti a rovesciare un’impostazione che vedeva andare deserti alcuni posti del Paese. Abbiamo reso possibili 2442 contratti a tempo determinato finalizzati all’immissione in ruolo. Questi docenti sono stati per la prima volta vincolati a rimanere sulla loro cattedra di sostegno per tre anni. Sia i neo assunti sia i supplenti hanno l’obbligo di rimanere per tre anni sulla cattedra”.
“Ho chiesto l’inserimento nel Dl Semplificazioni di estendere, su richiesta delle famiglie, la permanenza del docente su quella cattedra. Questo garantisce la continuità didattica, e tocca 80mila docenti supplenti, che sarebbero stati 80mila cambiamenti per giovani che hanno bisogno di continuità didattica. Non si toccano le operazioni relative al personale con contratti a tempo indeterminato”.
“Le Università hanno fatto uno sforzo importante, ma non basta ancora. In certe aree del Paese, soprattutto al Nord, ci sono ancora troppi pochi posti di specializzazione sul sostegno. Dobbiamo impegnarci per trovare delle soluzioni, anche aggiuntive, altrimenti si rischia di non avere posti sul sostegno in certe aree”.
“Poi c’è la sfida dell’intelligenza artificiale, abbiamo stanziato 25 milioni di euro per sussidi didattici per studenti con disabilità. L’IA fornisce strumentazioni eccezionali. Infine c’è il tema degli investimenti, molti dei quali sono destinati all’abbattimento delle barriere architettoniche. Non ci può essere inclusione se ci sono barriere. Poi, c’è il problema del trasporto degli studenti con disabilità. Abbiamo destinato 70 milioni di euro aggiuntivi sono destinati a questo. Le scuole hanno portato delle buone pratiche, da cui si può imparare. Bisogna diffondere queste buone pratiche”.
Ecco le parole di Frassinetti: “Noi nella scuola abbiamo una situazione privilegiata. Il contatto con i giovani nei primi anni di vita è importante. La famiglia è importante, con le famiglie bisogna avere un rapporto stretto e chiaro. Sport e digitalizzazione sono collegati con la tematica della disabilità. La continuità didattica è importante, la persona del docente esercita la cura totale dello studente. Penso che la Convenzione parlava di integrazione, ma oggi l’inclusione è un concetto più avanzato. Vogliamo raggiungere l’inclusione totale, con la possibilità di garantire pari opportunità. L’inclusione, per noi che ci occupiamo di educazione, è la stella polare”.
Si parla tanto dei problemi di inclusione degli alunni con disabilità, di inadeguata preparazione dei docenti di sostegno, di ore settimanali di didattica speciale al di sotto di quelle richieste dalle equipe psicopedagogiche, mentre poco si dibatte sulla mancanza di scuole strutturalmente adeguate ai bisogni degli allievi con problemi di deambulazione: su quest’ultimo punto, l’Istat ci dice, all’interno del rapporto sull’Inclusione scolastica degli alunni con disabilità 2022-2023 presentato il 2 febbraio, che appena il 40% degli istituti scolastici in Italia è accessibile ai ragazzi con disabilità motoria. Va ancora peggio al Sud, dove solo una scuola su tre dispone di un numero sufficiente di postazioni informatiche adattate per gli alunni con disabilità.
L’integrazione va poi oltre i problemi strutturali: ben 6 ragazzi disabili su 10 (7 su 10 al Sud) non possono infatti partecipare a gite scolastiche che prevedano pernottamenti.
Eppure cresce in modo sensibile il numero alunni con disabilità: gli iscritti con sostegno sono quasi 338 mila, pari al 4,1% del totale, con un aumento del 7% rispetto al precedente anno. Un dato che fa ancora più riflettere se si pensa che quello degli studenti complessivi è in caduta libera da anni, con oltre 100 mila iscritti in meno ad ogni avvio di annualità scolastica.
Buone notizie, invece, sul fronte dell’offerta di insegnanti per il sostegno, che hanno fatto registrare un incremento del 10% raggiungendo oltre 200 mila posti, di cui oltre la metà occupati da personale di ruolo.
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