“Mi piacerebbe portare un artigiano, a iniziare già dalle scuole elementari”: a dirlo è stato, sabato 2 dicembre, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Arrivando in occasione dell’inaugurazione della manifestazione “Artigiano in Fiera”, nei padiglioni di Fiera Milano Rho, il numero uno del dicastero bianco ha detto che gli artigiani sono un bell’esempio “per far capire la bellezza di questa produzione e l’importanza di appassionarsi al lavoro di qualità, al bello e al costruire qualcosa di importante”.
Valditara ha quindi apprezzato la manifestazione milanese, perché, ha sottolineato, “è il simbolo del lavoro e della creatività italiana” ed ecco perchè “è molto importante portare la cultura del lavoro nelle scuola”. Il riferimento del Ministro, pur senza citarlo, è chiaramente anche al Liceo del Made in Italy, che Viale Trastevere vorrebbero introdurre già da settembre prossimo.
“Vengo con grande piacere – ha aggiunto Valditara -, perché qua c’è quella creatività e quella cultura del lavoro che fanno grande l’Italia e poi anche un momento di dialogo e scambi con tanti Paesi. Molto bello, tra l’altro, che ci sia uno stand di Israele e uno stand palestinese. Questo è un messaggio molto importante”.
Particolarmente significativo, per il ministro, anche che questa manifestazione avvenga proprio nei giorni in cui “al Senato si sta iniziando a discutere la riforma dell’istruzione tecnico-professionale”, per attuare la quale Valditara ha promesso di non tagliare l’organico di docenti e Ata. Ma sulla quale, però, qualche giorno fa il Consiglio della Pubblica Istruzione ha espresso diversi elementi critici.
Il Ministro leghista, però, va avanti con la riforma – promossa anche dalla premier Giorgia Meloni – e con convinzione: “L’artigianato – ha tenuto a dire a Milano – ha bisogno di queste figure, ha bisogno della centralità della scuola tecnico-professionale”.
E ancora: “Con questa riforma daremo più lavoro ai nostri ragazzi, saranno assunti più velocemente e ci sarà più competitività. Sarà anche importante – ha concluso Valditara – consentire agli imprenditori di poter insegnare direttamente nelle scuole, laddove mancano specializzazioni”.
Un elemento di novità, quello degli insegnamenti professionali e aziendali affidati agli esperti del lavoro, che però non convince proprio i sindacati, Flc-Cgil in testa, che infatti sulla riforma continuano ad avere diverse perplessità.
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