Il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, a margine di un incontro con i rappresentanti delle scuole paritarie lombarde a Palazzo Lombardia è stato molto chiaro nel sostenere il ruolo delle scuole paritarie all’interno del nostro sistema di istruzione.
Ha dichiarato infatti ai giornalisti: “Noi abbiamo lanciato un segnale molto preciso. Il sistema pubblico di istruzione è unico e ricomprende anche le scuole paritarie. È ovvio che in questa direzione noi dobbiamo muoverci e dobbiamo sempre ragionare tenendo conto di questo che è un presupposto fondamentale del nostro sistema scolastico”, sottolineando che “non è un caso che io abbia firmato giovedì scorso proprio quel decreto che consente alle scuole paritarie di partecipare, presentando dei progetti, alla ripartizione di qualcosa come 750 milioni di euro di fondi Pnrr”.
Si tratta, ha aggiunto Valditara, “della prima volta in assoluto, originariamente non era previsto, abbiamo dialogato con la commissione europea per ottenere questa apertura importante, 650 milioni di euro per il potenziamento delle materie Stem e la formazione di docenti, e poi 150 milioni sulle competenze linguistiche. Questo si va ad aggiungere a tutta una serie di iniziative importanti, penso ad esempio all’ammissione delle scuole paritarie sui fondi Pon. E poi quella che è stata definita come un’autentica rivoluzione e cioè il fatto che le abilitazioni si possono conseguire anche svolgendo attività nelle paritarie”.
Questa apertura fino a quando gli Imam non chiederanno a loro volta di aprire scuole paritarie nelle città con sufficiente presenza di cittadini di religione islamica e con docenti reclutati, non già dalle graduatorie provinciali e in base ai punteggi, ma basandosi solo sulla fede religiosa e l’appartenenza politica. Così come d’altra parte le scuole paritarie cattoliche e no si muovono nel sistema di istruzione elogiato dal ministro.
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