Non mi unisco al coro di chi parla di quote di alunni stranieri (massimo il 20%) nelle classi delle scuole statali di ogni ordine e grado.
È chiaro che si tratta di propaganda politica in un’area del Paese come la Lombardia, il Veneto e l’Emilia Romagna dove più alto è il numero degli stranieri in classe e il Ministro dell’Istruzione e del Merito non si dovrebbe adeguare passivamente alla propaganda della sua parte politica che parla alla pancia del suo elettorato in previsione delle elezioni europee di giugno.
Se cerchiamo di vedere oltre la propaganda, noi ci avviamo verso una società multietnica, il numero di studenti provenienti dall’Europa dell’Est, dall’Africa e dall’Asia aumenterà sempre più nei prossimi anni.
Quindi non ci vogliono quote ma una seria politica di integrazione sorretta da seri investimenti da parte dello Stato. Prendiamo ad esempio quello che accade nei Paesi del Nord Europa e diano corso a un piano di integrazione linguistica con insegnanti ben preparati nell’insegnamento della lingua italiana agli stranieri.
Tutto il resto, ripeto, è propaganda e anche razzismo. Senza la presenza degli alunni stranieri molte scuole in Italia avrebbero già chiuso.
Libero Tassella SBC
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