Da parte del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, c’è massimo rispetto per il ruolo del sindacato: lo ha detto lo stesso numero uno del Mim durante il convegno organizzato dalla Cisl Scuola “Dirigenza scolastica: verso quali scenari?”, svolto a Roma il 10 dicembre, nel corso del quale ha parlato della “volontà di avviare un nuovo percorso che non soltanto valorizzi la figura del dirigente scolastico, il personale della scuola, ma soprattutto un percorso fatto di vera concertazione, di vero dialogo, di crescita insieme“.
A questo proposito, vale la pena ricordare che, dati alla mano, Valditara è riuscito in pochi mesi a fare approvare il rinnovo del contratto Scuola, Università e Ricerca 2019/21 ed ora si appresta ad avviare la trattativa per quello successivo con una “dote” finanziaria di quasi il 6% di aumento (purtroppo vanificato dall’alto tasso di inflazione prodotta nell’ultimo periodo).
“I problemi ci sono, ci sono stati, ci saranno – ha ammesso Valditara -, ma c’è anche la volontà politica di affrontarli, di risolverli. C’è la volontà politica di dialogare, perché questo ministro, questo ministero e questo governo ritengono i sindacati una forza fondamentale, non soltanto per la tutela dei lavoratori, ma anche per la crescita civile, democratica, sociale del nostro Paese e dunque il dialogo con il sindacato, con un sindacato che abbia veramente la voglia di risolvere i problemi dell’interesse dei lavoratori, è fondamentale”.
E ancora: “A me piace molto questa idea di una politica, di una società e quindi anche di una scuola che sa crescere insieme, nei confronti, nel dibattito non negando il problema, ma cercando in modo equilibrato, in modo positivo, di risolverlo. E questo è il mio impegno”, ha concluso Valditara.
Sempre il responsabile del dicastero bianco ha annunciato che “sembra che si sia riusciti a risolvere il tema del taglio degli organici del personale Ata“, in particolare degli oltre 2.100 posti di amministrativi, tecnici e ausiliari cancellati attraverso il disegno di legge ora all’esame della Camera che porterà alla Manovra economica 2025: uno dei temi su cui l’opposizione politica, anche di recente in piazza, assieme proprio ai sindacati, aveva battuto molto nelle ultime settimane.
Nulla, invece, ha detto il titolare del Mim sui circa 5.000 posti di insegnante che dovrebbero venire meno a seguito delle politiche di dimensionamento previste nel prossimo futuro e forse anche, a sentire almeno il Partito Democratico, un ulteriore innalzamento del numero di alunni per classe: si presuppone, pertanto, che la proiezione del calo di cattedre rimanga confermata.
Valditara ha detto che la decisione non è solo dell’Italia. Si tratta di “un momento – ha aggiunto rivolgendosi alla platea – in cui voi siete costretti ad affrontare tutta una serie di incombenze che il Pnrr ha buttato addosso alle scuole senza ragionare su una tempistica equilibrata. Perché poi ci rendiamo conto che l’Europa non è che sia sempre sorda alle sollecitazioni, bisogna cercare di convincerla”.
“Certo, quando fissano delle milestone e delle tempistiche è difficile riuscire a convincerla, però anche qui stiamo cercando di poter avere delle concessioni”, ha concluso il Ministro.