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Tutto lo studio storico che ha portato all’Unità d’Italia, al Risorgimento e alla prima guerra mondiale va valorizzato e trasmesso alle nuove generazioni esaltandone i valori: ne è sempre più convinto il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che il 30 gennaio ha stipulato un protocollo d’Intesa con il presidente dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, il generale Giuseppenicola Tota.
L’obiettivo reciproco dell’intesa è quello di promuovere tra i nostri giovani “la conoscenza della storia nazionale, dei simboli e dei valori fondanti della Repubblica italiana all’interno delle scuole, sensibilizzando anche gli studenti sull’importanza della legalità e del contrasto a ogni forma di violenza”.
“Sono profondamente convinto – ha detto il ministro Valditara – che conoscere e approfondire il Risorgimento, la prima guerra mondiale e il ruolo fondamentale delle forze armate nel percorso di costruzione dell’unità nazionale significhi rafforzare una memoria collettiva che sta alla base dell’identità del nostro Paese”.
Valditara, che è anche docente ordinario di Diritto romano al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino e l’Università Tor Vergata di Roma, qualche mese fa, intervenendo all’Università Luiss di Roma, disse che “del Risorgimento si parla sempre meno a scuola e questo è estremamente negativo” perché “il Risorgimento ha portato alla costruzione dell’Italia”.
Secondo il Ministro “fino a quando non ci sarà uno stato nazionale europeo, sapere chi siamo e dove vogliamo andare non è una cosa banale. Che si sappia quale è la nostra identità, i valori di riferimento”.
“Il Risorgimento – aveva ancora detto Valditara – aveva esaltato un elemento del passato capace di esaltare l’esperienza dell’antica Roma che non è mai stata razzista, che è stata universalista, che sapeva integrare chiunque e accogliere. C’era qualcosa di magico che è stato in qualche modo anche il sogno americano, capace di integrare. Il nostro paese deve dare risposte proprio per essere capace di integrare e far sentire italiano chi viene da noi e ha voglia di un futuro migliore”.
Quindi, il numero uno del Mim disse che “lo spirito di patria è bello e include. Dobbiamo cercare di dare una risposta a quelli che sono i valori a cui dobbiamo ispirarci, sono i valori della Costituzione. Se abbiamo il coraggio di riportare nelle scuole il dibattito sul Risorgimento, penso possa essere utile per sapere affrontare il percorso di crescita e anche di inclusione, altrimenti la società che non è forte nei riferimenti ideali va verso la disgregazione”, ha concluso il ministro dell’Istruzione e del Merito.