In queste ultime settimane, il cavallo di battaglia del ministro Valditara è diventato quella della violenza contro le donne.
Dopo le parole pronunciate qualche giorno fa alla presenza dei genitori di Giulia Cecchettin e gli inevitabili chiarimenti successivi, il Ministro è tornato sull’argomento e nel corso di un evento svoltosi a Verona nell’ambito del Job&Orienta e ha detto: “I femminicidi compiuti da partner in questo anno sono scesi del 12% e questo è merito anche della cultura della prevenzione con lo stanziamento di 13 milioni di euro con cui si affronta la marginalità sociale per l’integrazione degli studenti stranieri anche irregolari”.
Francamente i numeri forniti dal Ministro fanno sorgere qualche domanda: ma come è possibile che in pochissimo tempo gli interventi del Governo abbiano avuto un effetto così significativo? E, se davvero è così, significa che portando lo stanziamento a 100 milioni di euro (cifra tutto sommato modesta) potremmo azzerare del tutto un reato così efferato?
Non solo, ma proprio qualche giorno fa lo stesso Ministro si era espresso con altre parole: “Non ho mai detto che il femminicidio è colpa degli immigrati – avevano riportato diverse testate on line – Ho detto una cosa diversa, che nel nostro Paese è in atto un fenomeno di aumento delle violenze sessuali, che sono un altro fenomeno molto triste”.
“I dati – aveva aggiunto Valditara– sono purtroppo inequivocabili e mi dispiace che qualcuno li abbia alterati o non li abbia conosciuti. C’è un aumento preoccupante delle violenze sessuali”.
Insomma, la domanda è semplice: il fenomeno è in aumento o no?
Peraltro i dubbi non sono soltanto nostri perché proprio pochi giorni fa, in una intervista pubblicata da Donna Moderna, la presidente del consiglio Giorgia Meloni ha tracciato un quadro molto diverso.
Negli ultimi anni – dice infatti Meloni – “il numero dei femminicidi rimane sostanzialmente immutato”.
I dati Istat confermano che la Presidente dice il vero.
Nel 2019, si erano registrati 101 femminicidi, 106 si erano avuti nel 2020, 104 nel 2021, 105 nel 2022 e 96 nel 2023.
Oltretutto sulla “catalogazione” degli omicidi volontari commessi sulle donne non esiste un accordo completo fra gli esperti che ritengono che non sempre il reato possa essere definito come “femminicidio”.
Il sito pagellapolitica.it propone una elaborazione dei dati ufficiali dai quali emerge che negli ultimi anni la percentuale di femminicidi commessi da partner, ex partner, parenti o conoscenti è stabile ed è di poco inferiore a 0,4 su 100mila donne.
Ad ogni modo va detto che i dati di cui si sta parlando sono ancora provvisori e parziali e per poter tirare le somme e capire cosa stia davvero succedendo bisogna attendere ancora qualche mese anche perché, sempre, secondo le stime che provengono da fonti diverse anche il numero di maschi vittime di omicidio potrebbe registrare un leggero calo.
Neanche un euro in più rispetto ai 160 medi lordi che andranno al comparto scolastico…
Per consentire l’espletamento, presso le sedi delle istituzioni scolastiche, delle prove previste per le procedure…
La scuola dell’infanzia accoglie i bambini e le bambine di età compresa fra i tre…
Ieri sera, 26 novembre, il campione olimpico di salto in alto Gianmarco Tamberi, classe 1992,…
In un panorama scolastico che fatica a tenere il passo con le esigenze del mercato…
Si avvicina lo sciopero generale di venerdì 29 novembre di Cgil e Uil contro la manovra di bilancio. Uno sciopero…