Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, oggi, 27 marzo, è intervenuto a distanza all’evento organizzato da Confcommercio Lecco e Associazione Librai Italiani (ALI) “Quando i libri diventano medium di relazioni e di apprendimento” con il presidente dell’ALI Paolo Ambrosini e molti altri.
Il capo del dicastero di Viale Trastevere ha espresso qual è la sua idea di cultura: “La cultura non sia accademia sterile o orpello decorativo ma riguardi il tessuto del paese, la carne viva del territorio, coinvolga l’impresa, soprattutto quella medio piccola. Kafka diceva che un libro deve essere un’ascia per rompere il mare di ghiaccio che è dentro di noi. Quest’immagine contiene entrambe le dimensioni: l’apprendimento su di sé e la relazione con gli altri”.
Valditara ha fatto un paragone tra la fisicità dei libri e l’immaterialità delle nuove tecnologie, sottolineando le conseguenze dell’uso incontrollato di queste ultime: “Vorrei evidenziare che l’ipertrofia dell’io dei giovani di oggi è forse legata al fatto che ci si confronta poco con la fisicità di un libro, con il pensiero dell’altro. Si è sempre abituati a navigare nel mare sconfinato di Internet. Il libro è un oggetto miracoloso perché permette lo scioglimento di questo mare ghiacciato. Dire che è insostituibile non è retorica ma è una presa d’atto oggettiva. Il libro non può essere integralmente sostituito, soprattutto nelle scuole, da parte di ragazzi giovani, dai vari dispositivi elettronici pur importanti che la tecnologia ci ha messo a disposizione”.
“La mia circolare sul divieto di cellulare a scuola è stata accompagnata da una ricerca sugli effetti dannosi dell’uso senza criterio sull’uso di questi dispositivi. Il libro stimola tutti i sensi, anche il tatto, la dimensione fisica. Il loro uso incontrollato non riesce a rompere quel mare di ghiaccio, anzi, potrebbe rinforzarlo. Deve invece esistere la comunità di studenti e docenti, non solo il proprio io”, ha aggiunto, citando il suo provvedimento relativo al divieto di uso non didattico degli smartphone scuola.
“Ovviamente non dobbiamo sottovalutare l’apporto delle tecnologie. Una didattica all’avanguardia deve necessariamente tener conto dell’Intelligenza Artificiale, se introdotta all’interno di un protocollo, se diventa uno strumento governato. Dobbiamo saper coniugare la fisicità con le nuove tecnologie. Ciò che importa è che non si perda l’essenza profonda del medium del libro”, ha concluso, sottolineando che le nuove tecnologie non sono solo condannabili, anzi.
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