Oggi, 8 giugno, come riporta Ansa, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara è stato in visita all’Aquila per un sopralluogo in una serie di scuole della zona sia nel capoluogo, sia nelle aree interne. Una visita inizialmente prevista ad aprile, a ridosso del 14esimo anniversario del sisma del 2009, ma poi riprogrammata.
Prima di raggiungere la scuola primaria per una cerimonia di benvenuto, il ministro ha fatto visita alla sezione scolastica allestita all’interno del reparto di Pediatria, insieme al sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi e al direttore sanitario Asl, Ferdinando Romano.
Ad attenderlo a scuola una delegazione di dirigenti scolastici dell’Aquila, a partire dalla dirigente dell’istituto ospitante, Gabriella Liberatore. Presenti, il presidente della Regione, Marco Marsilio, all’assessore regionale all’Istruzione, Piero Quaresimale, e al direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Massimiliano Nardocci.
“Il momento più bello della mia attività di ministro – ha detto Valditara – è quello in cui ho la fortuna di incontrare i ragazzi. Troppo spesso si sente parlare di loro in chiave di bullismo, quando invece mi trovo spesso davanti il loro volto migliore. Rivolgo un pensiero anche agli insegnanti in cui rivedo l’immagine di mia madre che mi ha trasmesso una passione”.
Valditara ha ricordato anche che domani, 9 giugno, in Calabria, sarà presentato il piano contro la dispersione scolastica nel Mezzogiorno: “Domani presenterò in Calabria l’Agenda Sud che include interventi anche in Abruzzo e Molise. Noi porteremo anche qui un piano straordinario che permetterà a quelle Regioni che hanno risultati inferiori, per quanto riguarda le performance dei loro studenti, rispetto ad altre regioni, di recuperare il divario”.
“Lo so che qui in Abruzzo – ha detto – i dati relativi al rendimento sono ottimali e le percentuali di abbandono sono meno significative che altrove, ma non bisogna tralasciare nulla”. Il ministro ha anche ricordato che per la ricostruzione delle scuole sono stati investiti oltre 50 milioni di euro di cui 33 soltanto nel Comune dell’Aquila e circa 16 nel cratere. “Abbiamo anche destinato complessivamente mezzo milione di euro alle scuole dell’Abruzzo – ha aggiunto – con investimenti nelle mense, negli asili, grazie ai soldi del Pnrr”.
Il ministro dell’Istruzione e del Merito ha anche discusso in merito alla questione del dimensionamento scolastico, cercando di fare, ancora una volta, chiarezza: “Sulla questione del dimensionamento credo ci sia stato un grande equivoco, nessuna scuola (intesa come struttura, insegnanti, banchi) chiuderà. Si tratta di una riforma obbligata, anche in linea con quanto definito dal precedente governo in accordo con la Commissione Europea”.
“Noi in Italia abbiamo qualcosa come 866 reggenze, nell’arco di 9 anni avremo un dimensionamento che interesserà circa 700 autonomie in tutta Italia. Ma questo ci consegnerà di dare dignità a quelle reggenze, trasformandole in unità giuridiche dotate alla dirigenza a tutti gli effetti”.
“I dirigenti – ha aggiunto – non dovranno più stilare più bilanci relativi alle reggenze e cadranno i vincoli minimi di studenti per istituire un’autonoma scolastica. In particolare, per le scuole di montagna ci potrà essere un’autonomia scolastica con solo 100 studenti. Spetterà alle singole Regioni la decisione di come compensare. Quindi non c’è chiusura di plessi ma eliminazione progressiva delle reggenze. Grazie ai risparmi che otterremo in nove anni in un percorso che avrà inizio nel 2024-25 avremo 88 milioni di euro di risparmio da reinvestire, specie nel personale. Per la prima volta non rinunceremo a risorse della scuola in favore del merito”.
Già all’indomani dell’accoltellamento della docente Elisabetta Condò il ministro Valditara aveva voluto ribadire il concetto secondo cui non tutti i ragazzi sono vittime di disagio. Ecco cosa ha detto il capo del dicastero di Viale Trastevere, che è andato visitarla all’ospedale: “Le nostre statistiche segnalano circa 5 episodi di violenza sui docenti al mese. Vorrei dare un messaggio diverso: stamattina ho visitato l’istituto Garibaldi di Roma e ho incontrato tantissimi ragazzi meravigliosi, responsabili, motivati, pieni di entusiasmo. In un momento drammatico come questo non vorrei che passi il messaggio che i nostri giovani abbiano tutti delle problematiche”.
“La scuola italiana è fatta di tantissimi ragazzi positivi. Vorrei ricordare le belle testimonianze che vengono dalle scuole che visito. Il problema, in relazione al fatto di Abbiategrasso, non è il bullismo, che è in grande espansione. Il bullismo è espressione di una società che ha perso la cultura del rispetto, della mitezza”, ha aggiunto, parlando di uno dei principali problemi della scuola.
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