Il ministro Giuseppe Valditara
“Quando nasce una scuola è un giorno di festa questa è una scuola architettonicamente meravigliosa. Abbiamo messo 3,6 milioni dei 4 milioni di spesa complessivi e più di 600 mila euro per il funzionamento: questo dimostra attenzione al futuro dei bambini di quest’area. Siamo felici di essere qui oggi tutti insieme a inaugurare una scuola che rappresenta una pietra miliare per la zona”. A dirlo è stato il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara durante l’inaugurazione della scuola primaria “Edmondo De Amicis” a San Giorgio della Richinvelda, in provincia di Pordenone.
Valditara ha sottolineato che “il Friuli ha scuole veramente eccellenti. Ai bambini dico: andare a scuola accolti da questi ambienti così luminosi e stimolanti credo sia bello”, ha aggiunto il ministro rispondendo ad una domanda.
Leggendo una scritta di De Amicis, apposta davanti all’edificio, il Ministro ha commentato: “dobbiamo ricordare ai giovani il rispetto verso chi lavora per il loro futuro”.
Sarebbe auspicabile che si costruiscano molte altre scuole come quella inaugurata dal ministro Valditara in provincia di Pordenone.
Molti plessi scolastici, infatti, risultano assai vecchi: la maggior parte delle scuole italiane sono state infatti costruite oltre mezzo secolo fa.
I numeri dell’edilizia scolastica – contenuti nel portale internet del ministero dell’Istruzione creato ad hoc, dove collocato un “cruscotto” sull’edilizia scolastica italiana – non hanno bisogno di commenti: oltre 1.500 plessi, su circa 40.000, hanno oltre 100 anni: 582 istituti risalgono addirittura a prima del 1800; 944 costruiti tra il 1800 e il 1920, 3.099 tra il 1921 e il 1945, ben 11.969 tra il 1961 e il 1975.
Anche se continua a mancare una completa anagrafe dell’edilizia scolastica, sappiamo che complessivamente, appena il 40% degli edifici scolastici – circa 15.500 – è stato edificato dal 1976 in poi.
La maggior parte degli edifici non detiene il certificato di agibilità. E sul fronte della prevenzione degli incendi, oltre la metà non ha la certificazione adeguata.
Infine, la manutenzione ordinaria e straordinaria (soprattutto se comuni e città metropolitane sono a corto di soldi) non vengono sempre effettuate nei tempi previsti: fino a quando non subentrano problemi seri e il pericolo quotidiano per chi frequenta quegli istituti non si trasforma, purtroppo, in un incidente.
La realizzazione di oltre 100 nuove scuole, anche attraverso i fondi del Pnrr, è sicuramente un bel segnale, ma servirebbe molto di più per svecchiare l’edilizia scolastica italiana: la sicurezza e l’incolumità degli alunni e del personale scolastico, del resto, deve avere la priorità su tutto.
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