Sul possibile incarico di Ministro dell’Istruzione a Giuseppe Valditara si sta sviluppando un piccolo giallo.
In discussione sarebbe non tanto il suo arrivo a Viale Trastevere che in molti danno quasi sicuro (ma nei social si è già scatenato il “non vogliamo un prof. universitario, vogliamo Mario Pittoni”) quanto piuttosto la sua appartenenza politica.
Per la verità fino alla serata del 17 ottobre Valditara, milanese di nascita e docente di diritto romano all’Università di Torino, era dato in quota alla Lega, ma dopo l’incontro Meloni-Berlusconi, ha iniziato a circolare un foglietto con l’elenco dei Ministri (si dice che sia stato concordato fra i due leader).
Alla posizione numero 12 si legge esattamente “Giuseppe Valditara, FdI”.
Ma allora il giurista milanese da che parte sta?
Intanto va detto che dal 2001 al 2013 è stato senatore, inizialmente eletto nelle liste della Casa delle Libertà e poi aderendo al gruppo di Alleanza Nazionale. In tempi più recenti, fra il 2010 e il 2013, ha fatto parte di Futuro e Libertà, il partito fondato da Gianfranco Fini.
Secondo quanto riporta Wikipedia, però, a partire dal settembre scorso Valditara è “consigliere politico” di Matteo Salvini.
Resta però la domanda: ma come mai chi ha scritto il foglietto con i nomi dei possibili Ministri ha attribuito Valditara a FdI e non alla Lega?
A questo punto le ipotesi si sprecano: c’è chi dice che è stato fatto per apparire che a Lega e a FI spetterà lo stesso numero di Ministri, in modo da non far irritare più del dovuto il Cavaliere; ma è una spiegazione poco convincente perché è chiaro che i leader della maggioranza farebbe in fretta a fare i conti giusti senza farsi sviare da appunti più o meno attendibili.
Altri sostengono che il “pizzino” potrebbe servire per sondare il terreno e c’è chi conclude già affermando che ormai il nome di Valditara è bruciato e che quello di Pittoni è molto più sicuro, visto anche il grande credito che Pittoni sta riscuotendo nei social.