
Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, in un’intervista a Il Giornale, ha ribadito ancora una volta le sue idee sulla scuola, citando le Nuove Indicazioni Nazionali per il primo ciclo già da lui anticipate e le nuove Linee Guida di Educazione Civica.
“Cerchiamo di portare l’istruzione fuori dai fumi tossici del ’68”, ha esordito. Ecco qual è la sua idea di scuola: “Anzitutto è una scuola che insegna il rispetto, l’educazione, l’impegno, la responsabilità. Ci sono stati inquietanti e ripetuti episodi di delegittimazione degli insegnanti. A sinistra giudicano repressive le sanzioni di bulli e violenti. Arrivano a definire cattivismo sostenere che chi sfascia la propria scuola deve rispondere di ciò che ha fatto”.
E, sulle Nuove Indicazioni: “Recupero della sintassi e della grammatica, al posto della pedagogia dello spontaneismo espressivo. Valorizzazione del corsivo, le poesie a memoria, i riassunti. E poi, la musica, l’epica, la storia dell’Occidente e dell’Italia”.
Cosa può fare la scuola contro i femminicidi? Parla Valditara
Infine Valditara ha parlato di cosa può fare la scuola contro la piaga dei femminicidi: “Le linee guida sull’Educazione Civica sono state ripensate proprio in questa chiave. Per la prima volta abbiamo introdotto, come obiettivo di apprendimento, l’educazione al rispetto della donna, cioè a relazioni corrette. Gli studenti saranno protagonisti con il metodo del peer tutoring. Chiederemo alle scuole di fare una relazione sulle attività svolte e di darci un riscontro sui risultati raggiunti”.
“La scuola deve insegnare a vivere in armonia con gli altri, costruendo un ambiente sereno che valorizzi i talenti di ogni studente, costruisca percorsi di formazione capaci di garantire un inserimento rapido e soddisfacente nel mondo lavorativo e scoraggi ogni forma di violenza e bullismo”, ha concluso il ministro.
Nuove Indicazioni Nazionali, si parte dal 2026/2027
I nuovi programmi scolastici, figli delle indicazioni nazionali della scuola primaria introdotte dal ministero dell’Istruzione, entreranno in vigore dall’anno scolastico 2026/2027. Ed è già corsa contro il tempo, perchè in contemporanea saranno anche pronti i libri di testo adeguatamente aggiornati: il doppio impegno è stato pubblicamente preso il 2 aprile dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara durante un’interrogazione degli onorevoli Grippo e Bergonzoni di Azione specifica sugli esiti della pubblicazione, avvenuta l’11 marzo scorso, della bozza sulle “Nuove indicazioni per la scuola dell’infanzia e primo ciclo di istruzione 2025”.
Come abbiamo già avuto modo di scrivere, il titolare del Mim ha detto di avere “avuto un confronto diretto con l’Associazione Italiana Editori: i tempi sono risultati compatibili con la produzione di materiali didattici, coerenti con le nuove indicazioni, in tempo, dunque, per la loro adozione a partire dall’anno scolastico 2026/27”.
Valditara è tornato sulle motivazioni che hanno prodotto tale decisione: dopo avere parlato della “consapevolezza della rilevante portata culturale di questa revisione”, il ministro ha tenuto a dire che “negli ultimi decenni – ha spiegato – si sono affermate tendenze pedagogiche che hanno portato al decadimento di alcune conoscenze. Abbiamo voluto recuperare il senso della nostra identità per capire chi siamo e da dove veniamo. La definizione delle Indicazioni è prerogativa del Mim a cui spetta il compito di fornire gli obiettivi generali, nel pieno rispetto dell’autonomia delle scuole”.