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Valditara promette che la Legge di Bilancio non ignorerà la scuola: stipendi e merito vanno finanziati – IL PUNTO

Ai sindacati “ho assicurato che farò la mia parte, anche in sede di Legge di Bilancio, per dare un segnale concreto ai temi avvertiti come prioritari dagli operatori del mondo della scuola, compreso il tema delle retribuzioni e quello della valorizzazione”. A dichiararlo è stato il ministro Giuseppe Valditara, al termine del primo incontro, tenuto in remoto, con le organizzazioni sindacali della scuola. Parole che fanno ben sperare in vista del rinnovo contrattuale, considerando che i lavoratori chiedono uno sforzo economico ulteriore, da parte del Governo, per chiudere almeno il contratto 2019/21 sul quale (con l’arrivo dei 340 milioni inizialmente destinati al miglioramento dell’offerta formativa) c’è già una sostanziale intesa reciproca con l’Aran.

I presenti all’incontro on line

All’incontro hanno partecipato, oltre al ministro, la segreteria tecnica del ministero dell’Istruzione, il segretario generale della Flc Cgil Francesco Sinopoli, la segretaria generale della Cisl Scuola Ivana Barbacci, il segretario generale della Uil Scuola Giuseppe D’Aprile, la segretaria generale Snals-Confsal Elvira Serafini, il coordinatore nazionale della Federazione Gilda Unams Rino Di Meglio, il presidente nazionale dell’Anief Marcello Pacifico.

Il confronto stabile con i sindacati

Valditara ha anche voluto avviare un confronto permanente con i sindacati di comparto: ho organizzato, ha detto il numero uno del dicastero bianco, “un tavolo che non sarà un momento formale, ma un luogo di elaborazione operativa che si riunirà frequentemente” per dare forma e sostanza alla “grande alleanza per la Scuola e il Merito insieme con docenti, studenti e famiglie”.

L’avvio del tavolo coi sindacati ha trovato il consenso “per il positivo approccio all’ascolto”, anche da Francesco Sinopoli, che nell’incontro ha posto come priorità “la scuola dell’inclusione, il rinnovo del contratto, la stabilizzazione dei precari e l’aumento degli organici”.

Il leader dei lavoratori della Conoscenza ha quindi detto che “il Pnrr, necessario per il Paese, non può sostituire il ruolo dello Stato che nell’Istruzione deve ritornare a investire”.

Assumere tutti i precari con 180 milioni l’anno?

Durante il confronto, Giuseppe D’Aprile ha chiesto, in particolare, “la stabilizzazione dei 252.157 precari delle scuola” con una “differenza di spesa di poco più di 180 milioni di euro all’anno, ossia 715 euro per ogni precario”.

Si tratterebbe, ha detto il leader della Uil Scuola, di “una cifra ‘all inclusive’ che porterà un beneficio non solo in termini di continuità didattica ma vantaggi ben più ampi”.

Niente cifre, per ora

Di soldi, però, al momento il ministro dell’Istruzione e del Merito non parla. Il confronto con i sindacati è stato solo di carattere generale: una sorta di conoscenza delle parti sociali: “mi sono attentamente appuntato tutte le urgenze che i rappresentanti dei lavoratori mi hanno segnalato”, ha spiegato Valditara.

Però, è anche vero che il tempo per prendere delle decisioni importanti non è molto. La Legge di Bilancio, gli ha ricordato Marcello Pacifico, “deve essere scritta e inviata in Europa entro pochi giorni e dentro, ha spiegato, ci devono essere pure i provvedimenti che riguardano la scuola e la formazione. Vi sono infatti alcuni problemi fondamentali da risolvere, con soluzioni che il sindacato si permette di indicare”.

Il sindacalista Anief ha tenuto anche a dire che “le modifiche riguardano il reclutamento, gli organici, il contratto su mobilità, la formazione e la sicurezza. Sono temi legati anche al PNNR, quindi a finanziamenti della Commissione Europea e dell’Unione Europea”.

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Alessandro Giuliani

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