Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha rilasciato un’intervista a L’Avvenire in cui ha parlato di vari temi, tra disabilità, docenti di sostegno, intelligenza artificiale a scuola e reclutamento degli insegnanti. Ecco cosa ha detto.
Ecco cosa ha detto Valditara in merito alla norma, contenuta nel Decreto Scuola, relativa alla conferma dei docenti di sostegno da parte delle famiglie: “Ho posto il tema della disabilità come centrale dall’inizio del mio incarico, tanto è vero che non ci siamo limitati, come spesso è successo in passato, a declamare principi ideologici, ma abbiamo anche varato numerose e innovative iniziative concrete. La più importante è stata quella di garantire la continuità didattica anche nel caso in cui il docente di sostegno non sia di ruolo: abbiamo accolto una richiesta ventennale delle associazioni e valorizzato il ruolo della famiglia. I genitori, se sono soddisfatti del rapporto che si è instaurato tra il docente precario di sostegno e il proprio figlio, possono chiedere che l’insegnante sia confermato per l’anno successivo. Questa è una svolta importante che, potenzialmente, può significare garantire a migliaia e migliaia di studenti la continuità didattica. Parte dal prossimo anno scolastico visto che la norma è stata approvata definitivamente a fine luglio, però questo sarà un pilastro importante”.
Poi, sulle barriere architettoniche e altro: “Stiamo riqualificando circa il 20% del patrimonio edilizio scolastico anche grazie a fondi ministeriali che ho aggiunto ai 3,9 miliardi del Pnrr: si tratta di 1,2 miliardi aggiuntivi del bilancio del Mim. Ho stanziato, inoltre, 30 milioni di euro per l’utilizzo dell’Intelligenza artificiale a favore di ragazzi con alcune disabilità per personalizzare sempre di più l’insegnamento. Infine, abbiamo stanziato 70 milioni di euro per gli istituti paritari finalizzati specificamente al trasporto dei ragazzi con disabilità, così da superare anche i problemi connessi alla mobilità degli studenti delle paritarie”.
E, sulle assunzioni dei docenti di sostegno: “Nel 2023-2024 abbiamo avviato immissioni in ruolo per 13.354 unità e nel ‘24/’25 saranno circa 10mila. Inoltre, abbiamo già accantonato per il prossimo concorso Pnrr altri 5.785 posti. Quindi, complessivamente sono quasi 30mila gli insegnanti di sostegno assunti in ruolo. In realtà ne avremmo anche assunti di più, ma abbiamo riscontrato purtroppo la carenza di candidati specializzati nelle regioni dove vi è maggior fabbisogno”.
Valditara ha anche discusso in merito alle proteste di questi giorni da parte di docenti che hanno partecipato ai concorsi degli anni passati scavalcati da altri che hanno sostenuto il concorso successivamente: “È oggettivamente una polemica incomprensibile. Se diciamo di volere l’Europa e siamo a favore dell’Europa, dobbiamo rispettarne le regole, senza fare finta che non esistano. Ci sono sentenze del Consiglio di Stato che condannano il Ministero a inserire nelle graduatorie anche i docenti che si sono abilitati all’estero. Noi possiamo fare due cose. Prima: verificare che il titolo acquisito sia serio, che i centri che l’hanno rilasciato siano vere università. E questo è compito del Ministero dell’Università a cui fanno capo le competenze in materia di formazione degli insegnanti. Inoltre, siccome il percorso di specializzazione all’estero è diverso da quello italiano – perché noi siamo l’unico Paese europeo che prevede questa importante e avanzata realtà dell’insegnante di sostegno – abbiamo deciso di integrare la preparazione di questi docenti abilitati all’estero con corsi organizzati sempre da Indire e con il coinvolgimento dell’Osservatorio per la disabilità, che termineranno con una verifica delle competenze acquisite”.
Valditara ha poi commentato la complicata situazione del concorso riservato dirigenti scolastici: “L’Avvocatura dello Stato ha fatto subito ricorso – la prima sentenza di sospensiva è stata emessa inaudita altera parte – e il 5 settembre ci sarà la definitiva pronuncia. Noi siamo fiduciosi e credo che le conseguenze saranno sostanzialmente irrilevanti”.
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