“La grande sfida degli Istituti tecnici superiori è una delle priorità per il nostro governo”: il ministro dell’Istruzione del Merito, Giuseppe Valditara, conferma l’intenzione del Governo di investire sugli Its. Una strategia in linea con quella di chi l’ha preceduto Viale Trastevere, in particolare l’ex ministro Patrizio Bianchi, anche perchè questa formazione specializzante post-diploma porta ad un occupazione nell’80% dei casi. Ed è un risultato importante se si considera che l’Italia detiene l’ingrato primato di Neet tra i Paesi moderni del vecchio Continente.
Le parole del numero uno dell’Istruzione italiana sono state pronunciate sabato 6 aprile a Bergamo, durante la cerimonia di consegna dei diplomi agli studenti degli Its 2020/2021.
Valditara ha quindi ricordato che gli Istituti tecnici superiori sono scuole di eccellenza ad alta specializzazione tecnologica post diploma che permettono di conseguire il titolo di tecnico superiore.
Il problema degli Its è che nel territorio nazionale risultano in numero davvero esiguo: pochi mesi fa, Giovanni Brugnoli, vice-presidente di Confindustria ha detto alla Tecnica della Scuola che nell’attuale anno scolastico abbiamo solo “21 mila iscritti, con 5 mila diplomati l’anno che fanno questa scelta”. Sono numeri ben ali di sotto del “nostro competitor maggiore, la Germania, con oltre 800 mila iscritti” e quindi risulta “un gap da colmare davvero importante”.
Brugnoli ha anche spiegato che “le imprese costituiscono un partner fondamentale, perché forniscono il 70% della docenza e oltre il 40% delle ore di laboratorio vengono svolte all’interno delle aziende. Dal Pnrr arriverà un importante sostegno economico, pari a un miliardo e mezzo nei prossimi cinque anni”.
Il problema è che “troppe imprese non stanno trovando personale qualificato per la consolidata lontananza delle scuole dal mondo del lavoro: con gli Its questa distanza si accorcia”.
In effetti, si tratta di corsi davvero specializzanti, che però non sono presenti ovunque. Gli Its sono collocati soprattutto al Centro-Nord Italia. “Tendenzialmente esistono in tutte le Regioni, ma non dobbiamo avere la frenesia di aprirle dove non servono”, ha sottolineato il rappresentante di Confindustria.
La legge di riforma degli Its è stata approvata lo scorso mese di giugno e adesso ci sono i decreti attuativi da scrivere.
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