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Valditara: “Ripristinare l’autorevolezza dei docenti e il principio di autorità”

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha tenuto un intervento a Napoli all’evento della Lega “Tutto un altro mondo, tutta un’altra sicurezza. La sfida della legalità”.

Il ministro ha toccato diversi temi centrali, dalla disciplina al rispetto della lingua italiana, dalla valorizzazione del merito al contrasto alla violenza contro il personale scolastico. Uno dei primi annunci significativi è stato il ripristino di una regola importante nella lingua italiana con una circolare che vieta l’utilizzo dell’asterisco e dello schwa.

Il Ministro ha condiviso l’opinione della Crusca, sottolineando che tali forme non appartengono alla lingua italiana. Successivamente, Valditara si è soffermato sul tema della sicurezza e del rispetto nell’ambiente scolastico, prendendo spunto da episodi di irrispetto e violenza nei confronti degli insegnanti.

Ha raccontato, inoltre, di una professoressa ignorata da una studentessa che ascoltava musica in classe e di un insegnante aggredito con un pugno per aver chiesto a uno studente di spegnere il cellulare, episodio che ha portato alle dimissioni del docente. Di fronte a tali episodi, Valditara ha affermato la necessità di ripristinare l’autorevolezza dei docenti e il principio di autorità, una parola che a suo dire non deve fare paura e che è stata “devastata e misconosciuta dal ’68 e dal ’77”. Citando Anna Arendt, ha sostenuto che tale principio è la base della democrazia. In contrapposizione alla visione che attribuisce alla società la colpa esclusiva dei comportamenti negativi, Valditara ha posto l’accento sulla responsabilità individuale: “è colpa innanzitutto di chi sbaglia, di chi commette un reato, di chi prende a pugno un insegnante, di chi fa il bullo”.

In linea con questo principio, ha annunciato di aver voluto ridare valore e centralità alla condotta degli studenti, con un voto che fa media, incide sulla maturità e può portare al non superamento dell’anno scolastico. Riguardo alla sospensione, il Ministro ha espresso il parere che spesso possa trasformarsi in un premio. Per questo, ha introdotto l’idea di più scuola e attività di cittadinanza solidale come alternativa, citando l’esperienza positiva di un prete di Napoli, Don Luigi Merola, con ragazzi che, inizialmente restii, hanno poi scoperto il valore della solidarietà1.Un altro punto cruciale affrontato da Valditara è stato l’aumento delle aggressioni nei confronti del personale scolastico. A tal proposito, ha annunciato l’introduzione di una sanzione pecuniaria da 500 a 10.000 euro a vantaggio della scuola per chi mette le mani addosso a un membro del personale.

Ha inoltre auspicato un ritorno al rispetto formale verso gli insegnanti, con l’uso della “M” e della “P” maiuscole per “Maestro” e “Professore”. Ha anche menzionato la possibilità di arresto in flagranza per chi picchia un docente, definendola una misura forte e immediata contro un certo “garantismo” percepito come eccessivo. Sul tema dei danni alle strutture scolastiche, Valditara ha espresso la sua posizione in merito all’occupazione del liceo Gullace di Roma, costata 2 milioni di euro. Ha dichiarato che le famiglie dei responsabili devono pagare i danni, altrimenti a pagare sarà l’intera collettività. Il Ministro ha poi sottolineato l’importanza di ripristinare alcuni principi significativi come la grammatica e la calligrafia. Ha criticato lo “spontaneismo espressivo”, evidenziando come la grammatica sia “cultura della regola” e favorisca l'”ordine mentale” e il “rispetto verso l’altro”.

Valditara nel suo intervento ha espresso anche preoccupazione per il fatto che i ragazzi non sappiano più scrivere in corsivo, considerandolo espressione di riflessione rispetto alla “lingua urlata dei social” rappresentata dal maiuscolo. Infine, ha toccato il tema dell’obbligo scolastico, annunciando sanzioni fino a 2 anni di reclusione per i genitori che non mandano i figli a scuola, definendo tale comportamento come un furto del futuro dei propri figli, spesso sfruttati con il lavoro nero, la mendicità o la criminalità.

Il video dell’intervento

Redazione

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