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Orientamento, Valditara scrive una lettera ai ragazzi di terza media e lancia il “Consiglio orientativo”: ecco cos’è – PDF

Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha inviato una lettera ai ragazzi che stanno frequentando la terza media per informare loro e le loro famiglie in merito alle possibilità che è possibile intraprendere dopo gli esami, così come aveva preannunciato.

Ecco il testo, riportato da Ansa: “Gentili genitori, nei prossimi mesi sarete chiamati a sostenere le Vostre figlie e i Vostri figli nella scelta del percorso di studi da intraprendere al termine della scuola secondaria di primo grado. Le modalità per l’iscrizione saranno comunicate con la consueta Nota che sarà pubblicata alla fine di novembre. Siamo tutti consapevoli della criticità del passaggio dal primo ciclo alla scuola secondaria di secondo grado, nonché dell’importanza che la scelta del percorso scolastico riveste rispetto alle aspettative personali e lavorative dei giovani”.

“È per questo che desidero aggiornarVi su dati che possono essere utili per accompagnare le Vostre figlie e i Vostri figli in questo passaggio. Tra gli strumenti di ausilio per una scelta ragionata, il Ministero, da quest’anno, metterà a disposizione un modello nazionale per il ‘Consiglio orientativo’, che sarà utilizzato dai docenti del primo ciclo, per fornire un supporto concreto a Voi genitori. Il documento conterrà, infatti, l’indicazione del possibile percorso scolastico da intraprendere per il secondo ciclo, in linea con le propensioni e le potenzialità di ogni singolo studente”.

I dati e le statistiche

“Nell’apposita sezione ‘Orientamento’, presente sulla piattaforma ministeriale ‘Unica’ (https://unica.istruzione.gov.it/it/orientame nto/guida-alla-scelta/statistiche) – ricorda il ministro – si potrà consultare un’articolata guida per avere informazioni sul panorama complessivo dell’offerta formativa”.

In allegato alla missiva il ministero fornisce alcune statistiche e dati relativi alle scelte dei percorsi di Istruzione Tecnologica Superiore e alle prospettive lavorative dei diplomati, frutto della collaborazione con le principali associazioni di categoria dei diversi settori occupazionali. “È importante, infatti, che i giovani dispongano di informazioni il più possibile complete e aggiornate per riflettere sulle loro vocazioni e attitudini, e declinarle in modo che siano foriere di una piena realizzazione. Nel porgerVi i miei saluti, ribadisco l’importanza del Vostro supporto e di quello dei docenti nell’orientare i giovani ad essere protagonisti consapevoli e responsabili delle loro scelte. Alle ragazze e ai ragazzi auguro di intraprendere percorsi scolastici capaci di trasformare le loro vocazioni in progetti reali”, conclude Valditara.

“Rompere la mentalità per cui l’impresa è vista come distante alla scuola”

“Dobbiamo avere il coraggio di rompere la mentalità radicata per cui l’impresa è vista come qualcosa di distante e oppositivo al mondo della cultura e della scuola. Questa mentalità è diffusa nel campo della scuola e ritengo che sia un errore. Se vogliamo garantire ai giovani prospettive occupazionali certe, rapide e ben retribuite non possiamo non tener conto delle esigenze dell’impresa e sviluppare un percorso formativo coerente con esse per non dare vita al mismatch”.

“Ormai è noto il dato di Unioncamere, secondo cui nel 2027 il 47% delle domande di lavoro non verrà soddisfatto perché il sistema scolastico non è in grado di offrire competenze corrispondenti. Si è anche calcolato il danno al sistema Italia di mancata crescita del Pil pari a 35 miliardi. Noi non offriamo ai nostri giovani delle adeguate prospettive occupazionali, coerenti con i loro talenti e sogni, e non rendiamo competitivo il sistema delle imprese. Una politica intelligente che guarda al futuro deve affrontare queste questioni. Questo abbiamo cercato di fare con il 4+2, che si caratterizza per la filiera, puntando su una didattica innovativa, su un rapporto stretto con il mondo dell’impresa, su laboratori”.

“La scuola deve essere il campo non solo della didattica ma anche della ricerca e dell’innovazione. L’istruzione tecnico professionale non deve più essere considerata un percorso formativo di serie B. Ho voluto anche nelle linee guida dell’Educazione Civica ribadire la centralità del lavoro. Il lavoro è un grande valore costituzionale che deve essere insegnato fin dalla primaria. La scuola ha due finalità: insegnare la libertà con la cultura e la cultura del lavoro. In Italia qualcuno si scandalizza quando dico che ci vuole un legame tra scuola e impresa. Dobbiamo lavorare sempre più nella direzione di un rafforzamento di questo legame”, queste le parole del ministro di qualche giorno fa.

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Redazione

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