Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in un’intervista al Messaggero, ha annunciato una strategia ambiziosa per affrontare il cronico problema del precariato nella scuola italiana. Un piano che mira a ridurre il fenomeno a dimensioni più gestibili, trasformando progressivamente i contratti a tempo determinato in posizioni stabili e aumentando il numero di insegnanti specializzati, soprattutto per il sostegno. Secondo il ministro, i primi risultati di questa riforma saranno visibili a partire dall’anno scolastico 2025-26, ma già dal prossimo settembre, con l’inizio delle lezioni, ci saranno cambiamenti significativi.
Uno dei punti critici riguarda il numero di supplenti, spesso indicato come allarmante. Valditara ha chiarito che i dati divulgati sono sovrastimati: il numero effettivo di supplenti a orario pieno si attesta a 165 mila, e scenderà ulteriormente con l’assunzione di 10 mila nuovi docenti entro dicembre. Ecco cosa ha detto: “Facciamo chiarezza: si tratta di numeri del tutto gonfiati. In nessun modo si raggiungono queste cifre, anche mettendo insieme le supplenze a orario pieno, cioè le cattedre affidate per un anno o fino al 30 giugno a un docente precario, con le supplenze su spezzoni di cattedre, spesso di appena due o tre ore. Per risolvere il problema degli spezzoni di poche ore servono soluzioni incisive che devono passare necessariamente dal contratto collettivo e quindi avere il consenso dei sindacati: ne discuteremo con le organizzazioni della scuola e vedremo la loro disponibilità a ragionare”.
Tuttavia, un dato preoccupante è che 106 mila di questi supplenti sono insegnanti di sostegno senza specializzazione, una situazione che impedisce la loro stabilizzazione. Per risolvere questo problema, il Ministero ha deciso di coinvolgere Indire, l’ente di ricerca per la formazione degli insegnanti, con l’obiettivo di creare percorsi di specializzazione di alta qualità. Questa iniziativa mira a colmare il divario formativo, con un’attenzione particolare alle diverse tipologie di disabilità, fondamentali per un supporto efficace agli studenti. Valditara ha sottolineato che, una volta formati adeguatamente, questi insegnanti potranno essere assunti in ruolo, contribuendo a una significativa riduzione del precariato.
Parallelamente, il Ministro ha difeso l’operato del governo in merito ai concorsi, sottolineando che l’esecutivo ha avviato più bandi rispetto ai governi precedenti, offrendo così opportunità concrete ai vincitori e agli idonei dei concorsi passati. Nonostante i vincoli imposti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), che prevede l’assunzione di 70 mila docenti entro il 2026, Valditara ha assicurato che il governo sta lavorando per garantire l’assorbimento di tutti i vincitori dei concorsi 2016, 2018 e 2020.
Un altro cambiamento di rilievo che sottolinea il ministro riguarda la reintroduzione dei giudizi sintetici nelle pagelle delle scuole primarie, una misura che ha suscitato dibattito. Valditara ha difeso la scelta, ritenendo che termini chiari come “buono” o “insufficiente” siano più comprensibili per gli studenti e possano incentivare un maggiore impegno scolastico. Questo ritorno alla semplicità si affiancherà comunque a una valutazione più approfondita tramite il nuovo portfolio dello studente.