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Valditara sulla scuola chiusa a Pioltello a fine Ramadan: le regole si rispettano, l’Usr scoprirà se l’ha fatto. Malpezzi: il Ministro bullizza il Pd

L’Ufficio scolastico regionale della Lombardia sta facendo delle verifiche sulla scelta dell’istituto comprensivo statale Iqbal Masih di Pioltello di fissare un giorno di vacanze per il 10 aprile, giorno di fine del Ramadan: confermarlo è stato il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che aveva prima chiesto allo stesso Usr di svolgere accertamenti sul caso e poi sottolineato che le scuole “non possono stabilire nuove festività in modo diretto o indiretto”.

Con una ulteriore sottolineatura, il Ministro ha quindi tenuto a dire che “l’Ufficio scolastico regionale sta verificando innanzitutto se la delibera” della decisione della scuola di mutare il calendario dell’anno scolastico in corso “è stata motivata, perché le delibere in deroga al calendario regionale devono essere sempre motivate“.

“E in secondo luogo – ha aggiunto – se effettivamente questa deroga corrisponde a esigenze di natura didattica legate al piano dell’offerta formativa. Dopo di ché l’Ufficio scolastico farà le sue opportune valutazioni. È un problema di rispetto della legge e delle regole”. (ANSA).

Valditara ha quindi ribadito che “le festività possono essere introdotte esclusivamente dalla Regione o dallo Stato” e per questo è iniziata la verifica sull’istituto di Pioltello.

“L’Ufficio scolastico regionale si è attivato – ha ancora dichiarato Valditara – e verificherà se le decisioni prese dal consiglio d’Istituto e dalla scuola sono coerenti con la legge o non lo sono”.

Valditara ha quindi replicato alle dichiarazioni di alcuni parlamentari del Pd: “Rispetto alla vicenda di Pioltello inviterei la senatrice Malpezzi e la deputata Manzi ad evitare polemiche scomposte e strumentali nel rispetto dei ruoli istituzionali e della intera comunità scolastica”, ha detto il Ministro.

La senatrice Pd Simona Malpezzi, invece, ha rincarato la dose: “da tre giorni la destra sta minando la serenità di una scuola anche con dichiarazioni sopra le righe del vicepremier, con minacce di sit in da parte di Sardone e il ministro Valditara trova il tempo di fare il bullo con l’opposizione? Rinnovo l’invito: venga a Pioltello”.

Al suo fianco anche Anna Ascani, deputata Pd e vicepresidente della Camera: “Non è compito suo, ministro, decidere su cosa le opposizioni possono polemizzare”.

“Si concentri sul far funzionare la scuola, sul valorizzare il ruolo dei docenti e il lavoro della comunità scolastica tutta anziché far diventare caso nazionale una vicenda come questa per pure esigenze di propaganda. Ascolti meno il suo leader Salvini e più i bisogni della scuola”, ha concluso Ascani.

In mattinata Irene Manzi, responsabile nazionale scuola Pd, aveva definito le dichiarazioni di Valditara “avventate e disinformate”, con “danno alla comunità scolastica” e alla “serenità degli alunni e del personale”. Secondo l’on. Manzi, “nell’ambito della propria autonomia, la scuola ha deciso legittimamente come suddividere i giorni di lezione, con una proposta votata dal collegio dei docenti e dal consiglio di istituto, senza far perdere tempo scuola a nessuno, favorendo la didattica e promuovendo l’integrazione”.

Quindi, è arrivata la controreplica del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara: su Pioltello, ha sottolineato, “non c’è una contesa politica ma solo la necessità del rispetto della legge”, quindi “inviterei tutti a una maggiore serenità. Ho letto dichiarazioni piuttosto scomposte e molto strumentali da parte di alcuni esponenti del Partito Democratico”.

Perché, ha aggiunto, “se le regole sono sbagliate si cambiano. Se sono condivise da una maggioranza si tengono, se sono condivise da una nuova maggioranza saranno modificate. Ma finché le regole ci sono vanno rispettate”. Da qui la conclusione di Valditara: “dobbiamo ripristinare la cultura della regola”.

Alessandro Giuliani

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