“Ho chiesto e ottenuto che la scuola possa avere altri 3 miliardi per il nuovo contratto dei docenti, con una media di aumenti 160 euro al mese. Tra l’anno scorso e il 2024 parliamo di quasi 300 euro al mese di aumenti” lordi in media per gli insegnanti. A dirlo, ripreso dall’Ansa, è stato il ministro dell’istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, video collegato al Festival dell’Economia di Trento.
La somma a cui si riferisce il Ministro, è ben ricordarlo, riguarda in particolare gli incrementi avuti con l’ultimo Ccnl 2019/21 (in due tranche tra dicembre 2022 e gennaio 2023), più quelli stanziati con l’ultima Legge di Bilancio per tutti i dipendenti pubblici per il contratto collettivo 2022/24 e che Valditara vorrebbe chiudere con l’accordo Aran-sindacati entro la fine del corrente anno solare.
“La scuola – ha continuato il numero uno del dicastero bianco – è fondamentale e i docenti devono essere nuovamente riconosciuti socialmente, anche garantire loro la giusta retribuzione. Il contratto è stato il mio primo atto”.
Valditara ha anche specificato che durante il suo mandato non ci si è fermati agli aumenti “a pioggia”, rivolti a tutti gli insegnanti: con il docente di recupero, il docente tutor, il docente orientatore, la scuola estiva, diamo la possibilità di integrare arricchire ulteriormente le retribuzioni”.
Va comunque ricordato che la maggior parte di queste ultime figure professionali, come il docente tutor ed orientatore, non risultano ad oggi finanziate dallo Stato ma attraverso i fondi del Pnrr: quando, tra un biennio, tali finanziamenti finiranno, questi ruoli potrebbero scomparire o finire per essere remunerati attraverso i fondi destinati alle scuole. In quest’ultimo caso, però, è assai probabile che i compensi non siano quelli attuali (fino a 4.700 euro lordi annui ad esempio per i tutor), ma assai più bassi.
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