Il docente è il punto di contatto tra scuola e società, però “spesso è una persona demotivata: per lo stipendio, per lo stress perché quello dell’insegnante è uno dei lavori più stressanti. Ma si chiede loro anche entusiasmo, ed è giusto”. A dirlo è stato Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito, nel corso della sua visita a Giffoni 53, ammettendo quindi che tanti insegnanti in Italia non vivono con serenità la loro professione e risultano anche costretti a rimanere in servizio fino alle soglie della vecchiaia.
Malgrado le difficoltà oggettive che si presentano nello svolgere l’attività dell’insegnante, Valditara si è comunque espresso con ottimismo: “in questi mesi – ha tenuto a raccontare – ho incontrato tantissimi docenti e dirigenti che rappresentano il bello della scuola. Basta mettere un po’ di acqua e questa pianta tornerà a splendere”.
Quindi, il discorso è scivolato sui compensi dei docenti: secondo Valditara “l’ultimo contratto siglato”, il 14 scorso all’Aran per il rinnovo del Ccnl 2019/21, “è il migliore sin qui concluso”, ma “è solo il primo passo”.
Secondo il numero uno del dicastero di Viale Trastevere, “dobbiamo dare altre opportunità come quella del docente tutor, dare loro modo di impegnarsi in attività extracurriculari, al pomeriggio o d’estate, pagandoli, chiedendo qualcosa in più ma dando il giusto corrispettivo perché i nostri ragazzi, i nostri talenti possano diventare linfa vitale del nostro Paese”.
Quindi, torna a dire che “bisogna prendersi cura della scuola e dei docenti perché fanno il lavoro più bello del mondo, perché dare un futuro ad un giovane è la cosa più bella che si possa fare”.
Valditara ha anche parlato del “Safer Internet Centre” e di sicurezza informatica, su cui il Ministero investe da anni: “E’ importante questa iniziativa dedicata ad avere un internet più sicuro fruibile da tutti, uno strumento di democrazia ma che può essere anche pericoloso e che per questo va usato con saggezza”.
“I tre pilastri della sicurezza digitale – ha continuato – sono quindi la costruzione di un percorso sicuro e con una fruibilità sicura, l’educazione ai rischi che ci sono l’utilizzo costruttivo scatenando da parte dei ragazzi capacità di fantasia e di inventiva. Mi pare che con questo progetto si faccia tutto questo”.
Secondo il responsabile del Mim le nuove tecnologie vanno messe al servizio della scuola per migliorare l’offerta didattica. “Non dobbiamo – ha sottolineato Valditara – avere paura dell’innovazione, dell’intelligenza artificiale ad esempio. Su questo è importantissima la formazione che riguarda sia i docenti che gli studenti. Le potenzialità di questo strumento sono infinite soprattutto in termini di personalizzazione dell’educazione che per me è prioritaria”.
Per questo, ha continuato, “abbiamo deciso di investire un miliardo e duecento milioni di euro per la realizzazione di laboratori digitali e 450 milioni di euro per la formazione al digitale. Tutto fondi del Pnrr. Il mio sogno è che queste strutture servano proprio per rendere più moderna la nostra didattica”.
È anche vero, ha concluso il Ministro, che “la scuola è e resta una comunità educante, fatta di persone e nella quale il rapporto interpersonale è un importantissimo strumento di crescita“.
“Il digitale, perciò, va inserito sempre nella logica della comunità educante in cui la persona è al centro. La nostra resta la scuola del 2 giugno, quella che realizza i valori della nostra Costituzione”, ha chiosato il professore Giuseppe Valditara.
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