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Valditara: “Tenere aperte le scuole d’estate, su base volontaria, per venire incontro alle necessità dei lavoratori”

Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, in un’intervista La Stampa ripresa da Tgcom24 pubblicata oggi, 22 luglio, ha parlato di una idea per venire incontro alle famiglie: “Tenere aperte le scuole d’estate, su base volontaria, per venire incontro alle necessità dei lavoratori”, queste la sua proposta.

“Stiamo aumentando il tempo scuola”

“Stiamo aumentando il tempo scuola sia con i tutor sia con Agenda Sud. E ci mettiamo dei soldi”, ha assicurato il capo del dicastero di Viale Trastevere. “Stiamo già lavorando per venire incontro alle famiglie che giustamente chiedono aiuto”, sottolinea Valditara. L’idea – spiega il ministro – “è quella di garantire ai ragazzi la possibilità di recuperare o potenziare le loro competenze, facendo in modo che, anche in piena estate, ci siano spazi di approfondimento, studio, formazione”.

Il ministro sottolinea che si devono dare risposte in due direzioni: “Il contrasto alla denatalità e il tasso incredibilmente basso dell’occupazione femminile rispetto al resto d’Europa. Per questo, erano stati stanziati 100 milioni di euro nel biennio. In modo da consentire l’apertura estiva di 2.800 scuole. A quei soldi ne abbiamo aggiunti altri, prendendoli dai fondi contro la dispersione scolastica, e così abbiamo avviato progetti in altri 768 istituti”.

I cicli scolastici da attenzionare

Per venire incontro alle nuove esigenze, “dovremo concentrarci di più – spiega Valditara – sulle scuole elementari e medie, perché è in quella fascia d’età che bisogna sostenere maggiormente le famiglie. Ma i progetti ci sono già e sono i più diversi: si fa orientamento, anche per le materie Stem, ci sono percorsi di potenziamento delle competenze di base, poi lingue, laboratori, digitale, sport, arte, cittadinanza”.

Secondo il ministro la scuola deve tenere conto dei bisogni degli alunni: “La scuola deve essere costruita a misura di studente, come un abito ritagliato su di lui. I ragazzi vanno accompagnati da figure specifiche – conclude – aiutati se hanno fragilità e stimolati nei punti di forza”.

Redazione

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