Nell’intervista a Il Corriere della Sera, Valerio Lundini racconta la sua esperienza alle scuole elementari gestite dalle suore. Nonostante ci si possa aspettare un’educazione rigida, Lundini descrive queste suore come “troppo libertine” per aver introdotto educazione sessuale in modo esplicito. Questa esposizione precoce ha creato in lui un disagio durato fino ai 36 anni, con un impatto significativo sul suo rapporto con la sessualità. Il comico fa una riflessione su quanto queste esperienze scolastiche abbiano contribuito alla sua complessità emotiva e comica.
Ecco le sue parole: “Ero in una scuola cattolica che dimostrò grande apertura mentale facendoci fare educazione sessuale, però avrei preferito evitarla, mi metteva in imbarazzo, mi mostravano diapositive che mi davano fastidio, ho vissuto il sesso come una cosa complicata fino all’età di 36 anni. Sono state troppo libertine, dovevano esser ancora più suore invece. Avevo un buon rapporto con loro, solo crescendo ho capito che sono state cattive”.
Lundini parla anche del mondo dei social: “Mi colpisce che tutto oggi deve essere spettacolarizzato, anche chi fa un panino non si limita più a fare un panino, ma mette in piedi un presunto show. Spero che non si arrivi al punto che anche il chirurgo che ti toglie il cancro deve farsi un video mentre lo fa; e se non lo fa deve cambiare lavoro. Immagino avremo difficoltà con lavori che non sono glamour“
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