È in consistente crescita il numero di docenti che decidono di conseguire l’abilitazione al sostegno fuori dall’Italia. Basti pensare che all’inizio dell’ultimo anno scolastico, nelle graduatorie provinciali di Trapani e di Reggio Calabria, la metà dei docenti di sostegno risultava aver conseguito la specializzazione in Spagna o Romania. Eppure molti aspiranti docenti di sostegno continuano a ritenere che, per il successivo riconoscimento in Italia, l’abilitazione conseguita in Romania abbia un valore inferiore rispetto all’abilitazione conseguita in Spagna. Con questo articolo cercheremo di fare ordine. Spagna e Romania sono entrambi paesi appartenenti all’Unione Europea e per entrambi valgono le stesse norme del Mercato Comune Europeo, che prevedono la libera circolazione di servizi e persone (oltre che di merci e capitali) e dunque la riconoscibilità delle professioni svolte nei diversi paesi dell’Unione.
Lo chiarisce la direttiva 2005/36/CE (recepita in Italia attraverso il decreto legislativo n. 206 del 6 novembre 2007) in base alla quale l’abilitazione all’insegnamento conseguita in Romania è riconosciuta su tutto il territorio dell’Unione Europea. Tra il maggio e il luglio 2020, il TAR del Lazio ha emanato alcune sentenze molto significative, che si ricollegano alla suddetta direttiva CE. In base alle sentenze n.5316/2020 del 20/05/2020 e n. 7616/2020 del 02/07/2020, nel procedimento finalizzato a verificare la sussistenza dei requisiti per il riconoscimento dell’abilitazione all’insegnamento di sostegno, conseguita in uno stato membro dell’Unione Europea (nel caso di specie, in Romania), non è rilevante l’analisi del livello di integrazione tra i due Paesi nell’erogazione del servizio pubblico dell’insegnamento di sostegno, mentre assume rilievo la valutazione delle competenze complessivamente conseguite nel percorso di studi sostenuto. Questo è il punto dirimente.
A fare la differenza, sotto il profilo della possibilità di ottenere il riconoscimento del titolo, non è dunque il Paese dove è stato ottenuto (qualora Paese membro dell’UE), bensì la durata complessiva, il livello e la qualità della formazione impartita. In sintesi, a fare la differenza è l’Università che organizza il corso. Di fronte ad un’offerta sempre più diversificata per l’utenza italiana che intende conseguire il titolo di abilitazione in Romania, la scelta dell’Ateneo deve essere effettuata con cura. Una Università pubblica, ad esempio, garantisce una maggiore tranquillità in merito al successivo riconoscimento del titolo in Italia. Al riguardo, la grande novità che si sta registrando è la possibilità, accordata ad alcune Università pubbliche rumene, di poter svolgere i corsi sul sostegno direttamente in Italia. Una possibilità che, in base alla normativa rumena, è aperta anche a coloro che hanno conseguito un titolo di laurea triennale. Ad oggi, questa nuova formula è possibile presso sedi accreditate in Campania, ad Angri, Aversa, Salerno e Napoli.
Per maggiori informazioni sulle procedure per conseguire l’abilitazione con una Università pubblica rumena direttamente in Italia è possibile visitare il sito abilitatialsostegno.it, contattare il numero verde 800 719 719 oppure scrivere: info@abilitatialsostegno.it
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